Dopo aver diretto per quasi venti anni la più vecchia rivista di medicina al mondo
e una delle più prestigiose, il New England Journal of Medicine, all'atto delle sue dimissioni ha scritto un libro che vi segnalo, assai interessante, spiegando quanto l'Industria del farmaco sia divenuta ormai sovrastante su tutto e tutti, compreso le pubblicazioni scientifiche prestigiose.
e una delle più prestigiose, il New England Journal of Medicine, all'atto delle sue dimissioni ha scritto un libro che vi segnalo, assai interessante, spiegando quanto l'Industria del farmaco sia divenuta ormai sovrastante su tutto e tutti, compreso le pubblicazioni scientifiche prestigiose.
The Truth About the Drug Companies: How They Deceive Us and What to Do About It.
La Verità sulle Industrie multinazionali del Farmaco: Come ci ingannano e cosa fare per difendersi.
Come ricercatore di neuroscienze mi è capitato spessissimo di sfogliare prima su carta, poi on line, il prestigioso (lo è anche di questi tempi?), NEJM, la rivista scientificamente più antica e una delle più prestigiose. Marcia Angell ne è stata direttrice per molti anni, potendo attestare quanto sia cambiato il rapporto tra chi si propone per sottoporre uno studio al Comitato Scientifico della rivista e la procedura effettiva per giungere alla sua concreta pubblicazione.
Infatti, ormai, come speso abbiamo constatato di persona, le pubblicazioni seguono una massiccia influenza da parte degli sponsor che si situano dietro il gruppo di ricerca che si accredita per la pubblicazione (leggi Lobbies del Farmaco).
Sorpresi? Neanche a pensarci: è lo stesso meccanismo che porta pseudo artisti privi di particolare talento a realizzare prodotti discografici, secondo una strategia che risponde al potente marketing delle industrie multinazionali del disco e dei fenomeni ad esso collegati.
C'è però una differenza: far vendere milioni di CD di un fenomeno da baraccone, magari creato a tavolino può avere una sua logica e pericolosità sociale, ma certamente tale pericolosità è assai più pesante ed importante, quando si accreditano studi e ricerche che portano ad accreditare lavori su farmaci che poi sono commercializzati e in grado di entrare nel protocollo terapeutico di determinate sindromi o malattie, magari a scapito di altri studi, che potrebbero dare risultati differenti o smentire le suddette ricerche.
Ma c'è molto di più, a livello dell'autorizzazione al commercio di un farmaco; vediamo un poco. La trafila per arrivare a ottenere l'autorizzazione al commercio di un farmaco è grosso modo questa:
1 -elaborazione della molecola, sulla base di qualche recettore o altra molecola in grado di portare il farmaco nelle cellule dove deve agire per curare una patologia,
2 - autorizzazione alla sperimentazione su animale e quindi sull'uomo, secondo un percorso distinto in tre fasi o tappe (livello a, b, c) di sperimentazione;
3 - arrivati alla fine, constatati gli effetti positivi sulla o sulle patologia o patologie, e rilevati i side effects (effetti collaterali), di portata non elevata, nonché la possibilità di sviluppo di tolleranza o dipendenza, il farmaco ottiene il visto di approvazione dalle autorità di vigilanza dei vari stati e di norma è inserito in uno o più protocolli di cura di una o più patologie, espressamente approvati dall'Autorità sanitaria statale.
Un esempio, la Lyrica, o pregabalin, è autorizzato a riportare nel foglietto (denominato "bugiardino"), 5 indicazioni in Usa, e 4 in Europa, dove è esclusa la sua efficacia certa per il disturbo denominato Fibromialgia. Questo significa che in America si può prescrivere Lyrica per la Fibromialgia, mentre in Europa, la prescrizione per la fibromialgia non è espressamente riconosciuta nel bugiardno, ma è comunque inserita nel protocollo internazionale per la cura della fibromialgia. Risultato: anche in Europa, una volta fatta la diagnosi di Fibromialgia, il medico probabilmente prescriverà anche Lyrica.
Altro esempio, Savella, o milnacipran, anche questo autorizzato per la cura della Fibromialgia, ma non in Europa. La potente associazione dei diritti dei consumatori americani, ha da tempo promosso una causa contro la FDA (Autorità americana che autorizza il commercio del farmaco con le indicazioni terapeutiche), in quanto molti degli associati che hanno usato Savella per la Fibromialgia hannno tutti dichiarato che il farmaco non porta alcun sollievo sui sintomi neurologici della fibro, né sul sintomo dolore.
Tutto questo non accade in Europa, dove Savella non è indicato per la sindrome fibromialgica, e quindi il medico che lo prescrivesse per questa, se ne assumerebbe la responsabilità.
Facciamo una sintesi: Lyrica è utilizzato da tutti i medici del mondo per alcuni sintomi della Fibro, ma in Europa il farmaco non trova indicazione per la Fibro, ma la trova nei protocolli internazionali.
Al contrario, Savella è utilizzato in Usa per la fibro, ma è contestato in quanto risulta privo di effetti, se non foriero di effetti collaterali non voluti, mentre in Europa è del tutto inutilizzato per la Fibro. Direi che è una molecola quasi del tutto priva di impiego pratico.
Come si spiegano questi due esempi assai contraddittori? Con il caos e il diverso potere che le industrie del Farmaco (Big Farma) hanno sulle Autorità statali che autorizzano la commercializzazione.
In altri termini, alcune patologie psichiatriche e non solo, sono codificate in un certo modo e descritte, a volte più per una esigenza pratica (ad esempio quella di essere inserite nei codici di valutazione ai fini mutualistici e infortunistici) che per una loro vera e propria autonoma esistenza (non parliamo della Fibromialgia, ormai inserita in ogni testo di patologia).
Beh, non voglio farla troppo lunga e preferisco fermarmi qui, ma ci sarebbero molte cosa da dire e approfondire.
Ciao a tutti
alfredo
http://www.curenaturalicancro.org/
http://tuttouno.blogspot.com/2009/03/la-candida-il-subdolo-e-mortale-fungo.html
http://www.archive.org/details/CancroLeCureProibiteDocumentarioDiMassimoMazzucco
Come ricercatore di neuroscienze mi è capitato spessissimo di sfogliare prima su carta, poi on line, il prestigioso (lo è anche di questi tempi?), NEJM, la rivista scientificamente più antica e una delle più prestigiose. Marcia Angell ne è stata direttrice per molti anni, potendo attestare quanto sia cambiato il rapporto tra chi si propone per sottoporre uno studio al Comitato Scientifico della rivista e la procedura effettiva per giungere alla sua concreta pubblicazione.
Infatti, ormai, come speso abbiamo constatato di persona, le pubblicazioni seguono una massiccia influenza da parte degli sponsor che si situano dietro il gruppo di ricerca che si accredita per la pubblicazione (leggi Lobbies del Farmaco).
Sorpresi? Neanche a pensarci: è lo stesso meccanismo che porta pseudo artisti privi di particolare talento a realizzare prodotti discografici, secondo una strategia che risponde al potente marketing delle industrie multinazionali del disco e dei fenomeni ad esso collegati.
C'è però una differenza: far vendere milioni di CD di un fenomeno da baraccone, magari creato a tavolino può avere una sua logica e pericolosità sociale, ma certamente tale pericolosità è assai più pesante ed importante, quando si accreditano studi e ricerche che portano ad accreditare lavori su farmaci che poi sono commercializzati e in grado di entrare nel protocollo terapeutico di determinate sindromi o malattie, magari a scapito di altri studi, che potrebbero dare risultati differenti o smentire le suddette ricerche.
Ma c'è molto di più, a livello dell'autorizzazione al commercio di un farmaco; vediamo un poco. La trafila per arrivare a ottenere l'autorizzazione al commercio di un farmaco è grosso modo questa:
1 -elaborazione della molecola, sulla base di qualche recettore o altra molecola in grado di portare il farmaco nelle cellule dove deve agire per curare una patologia,
2 - autorizzazione alla sperimentazione su animale e quindi sull'uomo, secondo un percorso distinto in tre fasi o tappe (livello a, b, c) di sperimentazione;
3 - arrivati alla fine, constatati gli effetti positivi sulla o sulle patologia o patologie, e rilevati i side effects (effetti collaterali), di portata non elevata, nonché la possibilità di sviluppo di tolleranza o dipendenza, il farmaco ottiene il visto di approvazione dalle autorità di vigilanza dei vari stati e di norma è inserito in uno o più protocolli di cura di una o più patologie, espressamente approvati dall'Autorità sanitaria statale.
Un esempio, la Lyrica, o pregabalin, è autorizzato a riportare nel foglietto (denominato "bugiardino"), 5 indicazioni in Usa, e 4 in Europa, dove è esclusa la sua efficacia certa per il disturbo denominato Fibromialgia. Questo significa che in America si può prescrivere Lyrica per la Fibromialgia, mentre in Europa, la prescrizione per la fibromialgia non è espressamente riconosciuta nel bugiardno, ma è comunque inserita nel protocollo internazionale per la cura della fibromialgia. Risultato: anche in Europa, una volta fatta la diagnosi di Fibromialgia, il medico probabilmente prescriverà anche Lyrica.
Altro esempio, Savella, o milnacipran, anche questo autorizzato per la cura della Fibromialgia, ma non in Europa. La potente associazione dei diritti dei consumatori americani, ha da tempo promosso una causa contro la FDA (Autorità americana che autorizza il commercio del farmaco con le indicazioni terapeutiche), in quanto molti degli associati che hanno usato Savella per la Fibromialgia hannno tutti dichiarato che il farmaco non porta alcun sollievo sui sintomi neurologici della fibro, né sul sintomo dolore.
Tutto questo non accade in Europa, dove Savella non è indicato per la sindrome fibromialgica, e quindi il medico che lo prescrivesse per questa, se ne assumerebbe la responsabilità.
Facciamo una sintesi: Lyrica è utilizzato da tutti i medici del mondo per alcuni sintomi della Fibro, ma in Europa il farmaco non trova indicazione per la Fibro, ma la trova nei protocolli internazionali.
Al contrario, Savella è utilizzato in Usa per la fibro, ma è contestato in quanto risulta privo di effetti, se non foriero di effetti collaterali non voluti, mentre in Europa è del tutto inutilizzato per la Fibro. Direi che è una molecola quasi del tutto priva di impiego pratico.
Come si spiegano questi due esempi assai contraddittori? Con il caos e il diverso potere che le industrie del Farmaco (Big Farma) hanno sulle Autorità statali che autorizzano la commercializzazione.
In altri termini, alcune patologie psichiatriche e non solo, sono codificate in un certo modo e descritte, a volte più per una esigenza pratica (ad esempio quella di essere inserite nei codici di valutazione ai fini mutualistici e infortunistici) che per una loro vera e propria autonoma esistenza (non parliamo della Fibromialgia, ormai inserita in ogni testo di patologia).
Beh, non voglio farla troppo lunga e preferisco fermarmi qui, ma ci sarebbero molte cosa da dire e approfondire.
Ciao a tutti
alfredo
http://www.curenaturalicancro.org/
http://tuttouno.blogspot.com/2009/03/la-candida-il-subdolo-e-mortale-fungo.html
http://www.archive.org/details/CancroLeCureProibiteDocumentarioDiMassimoMazzucco