che segue, è un esempio che io trovo meraviglioso, del tipo di progetti su cui sono chiamati i ragazzotti e soprattutto le ragazzotte, appena uscite dalla Università, con una misera laurea in
Psicologia e con specializzazione in Psicologia (che per me è già una qualifica incomprensibile e astrusa). Donne con le ali è il progetto che finalizza l'impiego specifico della risorsa professionale, contro, dice il bando, la violenza in generale.
Un tipico esempio di come funzionano le cose in Italia e in Toscana, dove il tremendo Sistema Toscano, mena vanto in tutto il mondo e resta da capire se per merito o meno.
Quindi, non si cerca una persona con un profilo professionale di elevato livello, cui affidare da zero, un progetto contro la violenza in generale, che posso assicurare, aggiungo, così formulato, il bando è del tutto incomprensibile anche per uno specialista come il sottoscritto, che sulla Violenza e aggressività, vanta pubblicazioni e ricerche, e specificamente nel campo della Redazione di Progetti per la Prevenzione della Violenza a livello locale.
No, si cerca una figura da poco laureata, da affiancare ai cervelli che già sono nel reparto o struttura di Psicologia, in modo da aiutarli nel progetto, già probabilmente (ne sono sicuro), formulato e pronto per essere iniziato.
Spero che almeno queste professioniste si prendano la briga di leggersi una delle mie pubblicazioni, almeno quella che possono consultare in Internet, anche al seguente link, tradotto in Italiano http://issuu.com/alvaro50250/docs/libro_in_pdf_compviol/2 Notare che il volume è stato consultato 20.000 volte su issuu e acquistato in formato epub e Pdf, in 2.035 copie. Su altri siti online è stato consultato altre 30.000 volte. Il volume in inglese è oggi alla 3a ristampa e totalizza quasi 30.000 copie in cartaceo.
Sono anche sicuro che a Viareggio, almeno durante la precedente amministrazione il cui sindaco era un note comunista, poi passato al Pd, esisteva una Associazione che si occupava di violenza delle donne, presso la ex casina della dogana, (alcune delle quali ho visto a una manifestazione a Roma, in cui scacciavano i maschietti che volevano partecipare).
Bene, tutte queste associazioni, questi progetti delle Asl, fanno parte e sono parte del Sistema Toscano della Sanità e Istruzione, un sistema il cui emblema potrebbe essere una personalità come Gianrico Carofiglio, ex magistrato, scrittore, giornalista, amministratore pubblico e ovviamente parlamentare.
Nota integrativa: Il dottor Carofiglio è stabilmente sposato con Francesca, anche lei magistrato, e ha due figli, Alessandro e Giorgia; si dichiara pubblicamente felicemente sposato.
È figlio della scrittrice Enza Buono e fratello del regista, scrittore e illustratore Francesco Carofiglio. Magistrato dal 1986, ha lavorato come pretore a Prato, pubblico ministero a Foggia e in seguito ha svolto le funzioni di Sostituto procuratore alla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari.
Durante la XV Legislatura è stato designato consulente della Commissione parlamentare Antimafia. Il 22 febbraio 2008 viene annunciata la sua candidatura al Senato per il Partito Democratico[1], e nelle elezioni del 13 e 14 aprile dello stesso anno viene eletto senatore.
Ha esordito nella narrativa, dopo parecchie pubblicazioni tecniche e di settore, con Testimone inconsapevole (Sellerio, 2002), romanzo che ha aperto il filone del thriller legale italiano.
Vincitore del Premio Bancarella del 2005 con il romanzo Il passato è una terra straniera (Rizzoli, 2004), nel settembre 2006 ha pubblicato un altro romanzo che vede il ritorno, quale protagonista, dell'avvocato Guerrieri, Ragionevoli dubbi (Sellerio): con quest'opera ha vinto il premio Fregene e il premio Viadana nel 2007 e la seconda edizione del Premio Tropea nel 2008.
Il 12 settembre 2007 è stato pubblicato da Rizzoli Cacciatori nelle tenebre, una graphic novel con protagonista l'ispettore Carmelo Tancredi, illustrata dai disegni del fratello dell'autore, Francesco. Tale opera ha ricevuto, a Belpasso, il premio Martoglio. È stato il primo graphic novel entrato nelle classifiche dei libri più venduti nella categoria: "narrativa italiana".
Da Il passato è una terra straniera è stato tratto l'omonimo film prodotto da Fandango per la regia di Daniele Vicari con protagonista Elio Germano.
Con i libri finora pubblicati Carofiglio ha superato i tre milioni di copie vendute. Le sue opere sono già uscite o sono in via di pubblicazione in molte lingue: francese, spagnolo, inglese, tedesco, giapponese, greco, portoghese, turco, russo, polacco, olandese, brasiliano, catalano, rumeno, svedese, ebraico.
Nel novembre 2007 è uscito il saggio: L'arte del dubbio (Sellerio), riflessione sull'arte del domandare e i suoi rapporti con il concetto di verità.
Sono certo che Carofiglio continuerà la sua incredibile ascesa letterarie, politica e giudiziaria, giungendo ancora più in alto e incamerando ulteriori premi e onoreficienze. Dimenticavo: molte scuole lo invitano a tenere conferenze su tematiche letterarie e di legalità.
Ma per tornare e concludere, al tema iniziale, il Sistema Toscano della sanità, cultura e professioni, non resta che una ulteriore conferma, da decine e decine di bandi, concorsi pubblici, appalti e altro, di quanto si osserva ormai da anni: una rete che imbriglia le forze libere delle persone, che deprime il merito a favore della fedeltà, del tacito assenso al detto sistema, che si avvale di armi di persuasione tremende.
Le Camere del lavoro, le Agenzie per il lavoro, i patronati e associazioni sindacali, le associazioni culturali (acli, arci e simili), le associazioni territoriali potenti quali Misericordia e Croce Verde, invariabilmente rette da figure di spicco di area politica (parlo in generale in Toscana). Per poi estendere i loro tentacoli al mondo delle professioni, delle consulenze, delle cooperative, dei grandi consorzi, in cui comuni, province e altri enti pubblici detengono partecipazioni e poi magari fanno un appalto in cui partecipa il consorzio stesso in cui l'ente detiene una partecipazione (se pur di minoranza). Capito?
Poi la sanità, dove si stabiliscono regole astruse, si decantano meraviglie e poi basta telefonare per prendere un appuntamento per trovarsi mandati a un paio di settimane, da un medico che è solo un convenzionato, il quale viene in ospedale a fare una ventina di visite in un giorno alla settimana e poi se ne ritorna a fare la sua attività libera, in concorrenza con quelli che non lavorano per il pubblico.
Caliamo un velo pietoso sulla Scuola pubblica, perché il Sistema Toscano vede primeggiare nell'invitare i vari senatori, tipo Carofiglio, o ex magistrati e ora anche consigliere rai di nomina Pd, Gherardo Colombo (l'ho visto arrivare con una scorta di auto impressionante), si proprio Colombo, che dalle sue dimissioni dalla magistratura, poteva lasciare in pace i bambini e ragazzini delle scuole? Ovviamente no, e allora ecco che
"Da allora si impegna nell'educazione alla legalità nelle scuole, attraverso incontri con studenti di tutta Italia, e proprio per tale attività ha ricevuto il Premio Nazionale Cultura della Pace 2008"
Guardate come sono finiti tutti i magistrati del famoso Pool; chi ha fondato (e abbiamo poi saputo come) un partito, chi è divenuto consulente del calcio, chi presidente di imprese librarie e chi scrittore a tempo perso e deputato, scrittore e deputato a tempo perso.
Solo uno resiste, e gli facciamo i nostri migliori auguri, sperando di non trovarcelo tra i piedi nelle scuole dei nostri nipotini, invitato solertemente da consiglieri regionali, presidi di istituto, sindaci, prefetti, e altri, vari e simili.
A proposito, con tutto ilo dispiego di mezzi che leggiamo dai resoconti giornalistici su certe inchieste, non è strano che mai si senta dire: intercettato componente di commissione o figlia del professor tal de tali, o la figlia del dottor tale, che partecipa a concorso presso la stessa asl del padre o della mamma. No, non è strano, dal momento che il sistema si regge proprio su certe disattenzioni, politicamente volute.
A proposito, con tutto ilo dispiego di mezzi che leggiamo dai resoconti giornalistici su certe inchieste, non è strano che mai si senta dire: intercettato componente di commissione o figlia del professor tal de tali, o la figlia del dottor tale, che partecipa a concorso presso la stessa asl del padre o della mamma. No, non è strano, dal momento che il sistema si regge proprio su certe disattenzioni, politicamente volute.
Ricordo la sentenza del giudice D'Ambrosio, uno dei tanti elogiati componenti del famoso Pool ai tempi della morte del povero Pinelli. -------------------------------http://xoomer.virgilio.it/anarchivio/archivio%20testi/043/43_07.htm
Un malore per il compromesso storico
Pinelli: sentenza D'Ambrosio
Pinelli è caduto per un malore, sostiene il giudice d'Ambrosio nella sua sentenza.. Non vi fu suicidio ma neppure omicidio, solo un malore... ed ecco spiegata la tragica notte del 15 dicembre 1969. Una tesi troppo semplicistica e da compromesso - oltre a quello storico oggi abbiamo anche quello giudiziario - che suona come un'offesa all'intelligenza.
È evidente che il "democratico" giudice D'Ambrosio non se la sentiva di adottare una tesi - quella del suicidio - ormai squalificata e proponibile solo dai magistrati più reazionari e d'altro canto non se la sentiva nemmeno di mettere sotto processo funzionari di quello stato di cui egli è un fedele servitore. La ragione di stato ha prevalso: per non scontentare nessuno il "giudice democratico" inventa - è proprio il caso di dirlo - l'ipotesi della morte accidentale dovuta a malore.
Se riandiamo al clima di quel dicembre '69 dobbiamo riconoscere che il potere ha dovuto rimangiarsi molte delle calunnie e delle falsità che aveva diffuso ai quattro venti dopo l'uccisione del nostro compagno. Glielo abbiamo imposto, gliel'hanno imposto i rivoluzionari, gli sfruttati e tutta quella gente che non accetta la verità di regime. Le precedenti archiviazioni e le assoluzioni a Calabresi e soci hanno lasciato il posto a questa sentenza che vorrebbe recuperare un po' di credibilità allo stato e ai suoi funzionari ma che in definitiva mostra più lacune delle precedenti e che non riesce a riabilitare quello stato che in molti ormai considerano lo "stato delle stragi".
La funzione svolta dal giudice d'Ambrosio è significativa. Uomo definito democratico, "vicino" al Partito Comunista, D'Ambrosio rappresenta quella magistratura che non è direttamente compromessa con la montatura antianarchica di questi anti. La sua sentenza quindi dovrebbe apparire imparziale, ma l'incredibilità della tesi sostenuta mostra fin troppo chiaramente che la logica a cui sottostà è quella tipica delle caste privilegiate: non abbandonare mai i propri membri, anche i più squalificati. In questa dimensione va inquadrata la sentenza di D'Ambrosio. Mentre per i democratici essa li coinvolge e quindi la criticano per non esserne considerati partecipi, per noi anarchici questa sentenza serve come indicatore dei nuovi equilibri assunti dalle forze che gestiscono il potere.
Così considerata la sentenza di D'Ambrosio rappresenta una vittoria e una sconfitta allo stesso tempo. Una vittoria perché abbiamo, nonostante tutto, ributtato sullo stato le accuse che muoveva nei nostri confronti, perché l'assassinio di Pinelli non è passato sotto silenzio, come voleva il potere. Siamo riusciti a creare su questo episodio della criminalità statale una considerevole campagna di controinformazione che ha influenzato una cerchia di persone notevolmente ampia e lo slogan "la strage è di stato" è divenuto molto più di un semplice slogan.
È stata comunque anche una sconfitta perché non siamo riusciti a restringere la libertà di manovra del potere su questo "caso" in misura tale da non lasciargli altra alternativa che quella di condannare i suoi servitori, in pratica di autoaccusarsi.
Comunque siamo riusciti a far sì che con questa sentenza "democratica" lo stato si coprisse di ridicolo e questo è già qualcosa.
Il nostro compito oggi è di continuare su quella strada intrapresa subito dopo la strage di Piazza Fontana e l'assassinio di Pinelli: mettere sotto accusa lo stato, partendo dalle sue componenti repressive - polizia e magistratura. La Redazione
È evidente che il "democratico" giudice D'Ambrosio non se la sentiva di adottare una tesi - quella del suicidio - ormai squalificata e proponibile solo dai magistrati più reazionari e d'altro canto non se la sentiva nemmeno di mettere sotto processo funzionari di quello stato di cui egli è un fedele servitore. La ragione di stato ha prevalso: per non scontentare nessuno il "giudice democratico" inventa - è proprio il caso di dirlo - l'ipotesi della morte accidentale dovuta a malore.
Se riandiamo al clima di quel dicembre '69 dobbiamo riconoscere che il potere ha dovuto rimangiarsi molte delle calunnie e delle falsità che aveva diffuso ai quattro venti dopo l'uccisione del nostro compagno. Glielo abbiamo imposto, gliel'hanno imposto i rivoluzionari, gli sfruttati e tutta quella gente che non accetta la verità di regime. Le precedenti archiviazioni e le assoluzioni a Calabresi e soci hanno lasciato il posto a questa sentenza che vorrebbe recuperare un po' di credibilità allo stato e ai suoi funzionari ma che in definitiva mostra più lacune delle precedenti e che non riesce a riabilitare quello stato che in molti ormai considerano lo "stato delle stragi".
La funzione svolta dal giudice d'Ambrosio è significativa. Uomo definito democratico, "vicino" al Partito Comunista, D'Ambrosio rappresenta quella magistratura che non è direttamente compromessa con la montatura antianarchica di questi anti. La sua sentenza quindi dovrebbe apparire imparziale, ma l'incredibilità della tesi sostenuta mostra fin troppo chiaramente che la logica a cui sottostà è quella tipica delle caste privilegiate: non abbandonare mai i propri membri, anche i più squalificati. In questa dimensione va inquadrata la sentenza di D'Ambrosio. Mentre per i democratici essa li coinvolge e quindi la criticano per non esserne considerati partecipi, per noi anarchici questa sentenza serve come indicatore dei nuovi equilibri assunti dalle forze che gestiscono il potere.
Così considerata la sentenza di D'Ambrosio rappresenta una vittoria e una sconfitta allo stesso tempo. Una vittoria perché abbiamo, nonostante tutto, ributtato sullo stato le accuse che muoveva nei nostri confronti, perché l'assassinio di Pinelli non è passato sotto silenzio, come voleva il potere. Siamo riusciti a creare su questo episodio della criminalità statale una considerevole campagna di controinformazione che ha influenzato una cerchia di persone notevolmente ampia e lo slogan "la strage è di stato" è divenuto molto più di un semplice slogan.
È stata comunque anche una sconfitta perché non siamo riusciti a restringere la libertà di manovra del potere su questo "caso" in misura tale da non lasciargli altra alternativa che quella di condannare i suoi servitori, in pratica di autoaccusarsi.
Comunque siamo riusciti a far sì che con questa sentenza "democratica" lo stato si coprisse di ridicolo e questo è già qualcosa.
Il nostro compito oggi è di continuare su quella strada intrapresa subito dopo la strage di Piazza Fontana e l'assassinio di Pinelli: mettere sotto accusa lo stato, partendo dalle sue componenti repressive - polizia e magistratura. La Redazione
Va Bene, sta a vedere che quello che non è riuscito a farlo Mani pulite, Berlusconi, Prodi e loro alleati, riesce a farlo la Grande Crisi, quella che quei furbacchiotti di D'Alema, Fassino, Berlusconi, Fini e compagnia, tirano in faccia ogni giorno ai fessacchiotti, che li ripagano votandoli, terrorizzati dall'incubo povertà e dallo spettro antipolitica, grillo e company.
Si, perché se aspettiamo quelli come Di Pietro,siamo fritti, ma fritti e rifritti, nell'olio esausto.
-------- -------- --------- ---------
Bando di concorso pubblico, per titoli ed esami, per l’assegnazione di n.1 borsa di studio, riservata a soggetti in possesso del Diploma di Laurea in Psicologia e Specializzazione in Psicologia o equipollenti per la realizzazione di un progetto denominato “Donne con le ali” contro la violenza di genere.
In esecuzione della determinazione dirigenziale .O.C. Risorse Umane. n. 538 del 23/05/2012, dichiarata immediatamente eseguibile,
è indetto pubblico concorso, per titoli ed esami, per l’assegnazione di n. 1 Borsa di studio riservata a soggetti in possesso della Laurea in Psicologia e specializzazione in Psicologia per la realizzazione di un progetto denominato “Donne con le ali” contro la violenza in genere, per lo studio, la raccolta e l’elaborazione dati, per implementare la funzione di coordinamento del consultorio, nonché per la promozione di iniziative sui diritti delle donne in diversi contesti, tra i quali il consultorio giovani e il consultorio dedicato alle donne straniere; per prevenire la violenza di genere presso le nuove generazioni, aumentando e diversificando gli interventi in ambito scolastico, anche con la realizzazione di gruppi di discussione.
E magari vince una figlia di qualche dipendente della asl o di qualche dipendente dello Stato (forze dell'ordine eccetera). E magari, in seguito, riesce anche a vincere l'ambito posto fisso.
E magari vince una figlia di qualche dipendente della asl o di qualche dipendente dello Stato (forze dell'ordine eccetera). E magari, in seguito, riesce anche a vincere l'ambito posto fisso.