Quando ho assistito alla finale dei 10 mila metri di Rio, non credevo ai miei
occhi: vedevo questa atleta giovane, che senza apparente sforzo, continuava a prendersi metri su metri su tutte le altre. In particolare vedevo la Tirunnesh Dibaba, pluri olimpionica, lottare con tutte le sue forze, con grande sforzo, per cercare di non farsi doppiare, e terminare la sua prestazione con il suo record personale ampiamente superato.
Pensavo che un paio di anni prima, con un tempo come quello di Dibaba si sarebbe vinta qualsiasi gara di alto livello, olimpiadi e campionati mondiali compresi.
In pratica, è vero che Ayana ha stravinto con il record del mondo, ma anche la seconda, la mitica Viìvian Cheruiyot ha stabilito il record nazionale del Kenya, con un tempo straordianrio, mentre la vecchia Tirunnesh, fa il suo personal best beccandosi quasi mezzo minuto dalla prima.
Insomma, che dire, tutte hanno migliorato e di molto ma vedere Ayana vincere con quel tempo e senza un apparente segno di prostazione lascia esterrefatti.
Ho atteso la finale del 2017 a Londra, dove questa volta Ayana ha dato un mezzo giro di pista a tutte le migliori, le quali, chiaramente hanno rinunciato a correrle dietro, pensando a finire per contendersi le posizioni di podio dopo il primo, ormai assegnato a metà gara.
Che dire, i dubbi ci sono perché atlete fortissime come le kenyane e le altre etiopi non le abbiamo mai viste prendersi mezzo giro in una competizione mondiale.
I casi sono due: o Ayana è un fenomeno, una rarità, oppure la differenza può essere dovuta ad altre cause, ma non sono io che posso dire a quali e se ci sono, dal momento che comunque i test durante le competizioni e quelli a campione, sono sempre stati negativi per tutte le atlete delle due competizioni citate.
saluti