Un mistero mi sta attanagliando a Camaiore. Da alcune settimane, i pazienti
cui è prescritto il farmaco denominato Lyrica, molto efficace su alcune sindromi dolorose e sulla fibromialgia, ritornano indietro per dirmi che le tre farmacie presenti nel paese, rispondono che non riescono ad approvvigionarsene, e non sanno quando potranno riaverlo.
Ora, Lyrica è un farmaco ampiamente prescritto da una quantità di specialisti e in Toscana, inoltre, dove la benzina ha il costo più alto d'Europa e probabilmente del mondo (caricata con accise regionali salva sanità, visto il buco dell Asl di Massa), è soggetto ad esenzione in base alla Nota 4, che esclude però diverse patologie, tra le quali dolori da somatizzazione, dolori post depressione e ansia e fibromialgia, per la quale, il farmaco in Europa non è riconosciuto efficace, a differenza degli Usa.
Per questi ed altri motivi, i medici sono soliti prescrivere il farmaco su foglietto bianco, vale a dire a pagamento del paziente.
Ma a quanto ormai pare, le farmacie di Camaiore centro, sono sprovviste del farmaco, che invece dispongono regolarmente per i pazienti cui è prescritto con ricettario della Asl, in Nota 4.
Non c'è da preoccuparsi, del resto; basta mettere piede fuori dal centro di Camaiore per trovare il farmaco in ogni dosaggio prescritto. Naturalmente non nelle farmacie comunali ad esempio di Viareggio, dove ti rispondono che il farmaco lo distribuiscono in esenzione solo ai pazienti autorizzati, per conto della Asl.
Insomma, una faccenda che così come mi appare, mi sa tanto di un vetero pseudo-comunismo di maniera. Chiaramente, le farmacie comunali devono fare gli interessi della collettività, non certo del paziente singolo.
Certo, la situazione di Camaiore è sempre la solita, sempre agli ultimi posti in tante aree del commercio. E questo è anche uno dei motivi che avrebbe dovuto spingere a livello governativo a deregolamentare le licenze delle farmacie che come sappiamo, sono state convenzionate in modo inderogabile e quindi, per chi vuole aprire una farmacia, non resta che farlo con l'anticostituzionale nome di Parafarmacia, a dire che si vendono farmaci ma solo a pagamento, in quanto non convenzionati con la Asl o Regione che si voglia.
Insomma, una faccenda che così come mi appare, mi sa tanto di un vetero pseudo-comunismo di maniera. Chiaramente, le farmacie comunali devono fare gli interessi della collettività, non certo del paziente singolo.
Certo, la situazione di Camaiore è sempre la solita, sempre agli ultimi posti in tante aree del commercio. E questo è anche uno dei motivi che avrebbe dovuto spingere a livello governativo a deregolamentare le licenze delle farmacie che come sappiamo, sono state convenzionate in modo inderogabile e quindi, per chi vuole aprire una farmacia, non resta che farlo con l'anticostituzionale nome di Parafarmacia, a dire che si vendono farmaci ma solo a pagamento, in quanto non convenzionati con la Asl o Regione che si voglia.
C'è poi la situazione delle centinaia di Farmacie comunali, provinciali, consorziali, montane, campestri e forse anche rupestri, tutte con bilanci da far paura, dal momento che sono usate come mezzo per impiegare persone vicine a questo o a quel partito e per elargire compensi a Presidenti e Consiglieri vari.
Continuiamo a farci male e a proteggere quelle solite nicchie professionali, spesso i cui membri influenti sono legati da vincoli molto stretti. E altro dir non vo'.