Vi ricordate l'italico vanto per aver misurato il percorso dei neutrini dal Cern al
Gran Sasso, interpretando i dati come velocità superiore a quella limite (non superabile in base alle nostre attuali conoscenze), cioè della luce, di cui i neutrini sono una componente diciamo solida? (ricordo che se togliamo i neutrini la luce non sparisce, non confondiamo neutrini con luminosità e con luce in generale. Più in generale, i neutrini sono uno dei componenti del Plasma o Vento Solare, che secondo molti autori, renderebbe impossibile far muovere un qualche mezzo contro tale direzione e derivano dallo sbriciolamento degli atomi dentro il nucleo solare e in superficie, sfaldandosi in una corona di plasma. Poi è bene sapere, che come molte particelle, se le consideriamo come tali, i Neutrini sono appunto al plurale: in base al tipo di spin ne conosciamo al momento tre tipi e ciascuno può trasformarsi nell'altro in base a delle leggi molto semplici, che però non valgono al momento in cui si entra in uno spazio dove i fenomeni sono estremi, e la velocità della luce è uno di questi, come la superconduzione o la supergravità o la supersimmetria).
Sembra che una scheda dell'unità di calcolo fosse guasta, e una volta individuata sia stato corretto l'errore sempre dalla squadra del Cern, con dimissioni a fine anno, almeno sembra, pare. Avrete notato che nessuno ha detto di questa correzione e della prima bufala nei programmi Tv di regime?
Ulteriori misurazioni parametrate su percorsi più brevi sono state effettuate con supercalcolatori (per capirci, se li guardiamo sembrano più delle caldaie che i familiari Pc, per i circuiti di raffreddamento, che li fanno lavorare a temperature molto basse, in modo da avere un efetto superconduttore), hanno evidenziato che il tempo impiegato dai neutrini per percorrere la distanza era pienamente compresa nella velocità della luce. Casomai, resta a mio avviso (anche se queste particelle sono sempre singolari), da compiere misurazioni nel vuoto assoluto, dove la componente gravitazionale sarebbe ridotta al minimo, ma non mi attendo che queste particelle abbiano velocità superiori e lo stesso in presenza di una gravitazione gigantesca.
Il punto è che le particelle come ho cercato, non senza mille difficoltà di spiegare in un altro lungo articolo, non sono delle particelle e basta: voglio dire, sono particelle ma sono anche qualcosa di differente. Sono per dirla semplice, delle forme d'onda e queste forme d'onda stanno all'interno di qualcosa che per quanto vuoto sembri, in realtà non è vuoto per nulla! In altre parole, sono forme d'onda che veicolano energia in quanto stannno dentro un campo energetico di qualunque tipo e natura lo si voglia considerare. E per un discorso assai complesso, è bene tener presente che non esiste una forma d'onda che non veicoli energia, anche se teoricamente sarebbe possibile, cosiddetta teoria dell'Onda Vuota, uno dei tanti paradossi cui si giunge spingendo al limite un modello matematico. (Si noterà che invece non può esistere un analogo modello della particella vuota anche se la definizione di Rutterford di atomo come un guscio vuoto ha elicitato una simile concezione totalmente errata. Di nuovo, se Rutterford avesse mai concepito la materia come un'onda, non avrebbe definito la materia come una serie di buchi come nel formaggio groviera).
Insomma, se mettiamo un neutrino in un supercampo, un campo supersimmetrico, dove si realizzano configurazioni estreme della materia e dell'energia, è probabile che il comportamento dei neutrini (e non solo), subisca delle modifiche che li rendono molto diversi da quelli che osserviamo sulla nostra Terra.
La legge generale è che la materia, l'energia e la manifestazione come forma d'onda, non è definibile fuori da un campo di osservazione e se questo campo cambia, anche le proprietà delle particelle e onde, è soggetto a cambiamento. Che è come dire, che se queste particelle cambiano, anche il campo che originano assieme a tutte le varie tipologie (forse diverse migliaia) di particelle, subirà una trasformazione complessiva.
Come vedete, non posso definire una particella senza definire il suo campo, né definire un campo senza definire da che diamine è composto (dal momento che un campo non esiste per sola volontà divina, ma occorre che qualcosa ci sia... anche se lo ha creato un ente unitario che definiamo Creatore Divino. Faccio sempre l'esempio della legge di Gravitazione di Newton, vi ricordate, lega la massa dei corpi con il quadrato delle loro distanze? Ma come dicevano poi quelli venuti dopo di lui: che cavolo accade alla materia da far si che segua una legge come quella di Newton. Einstein ha fornoto la sua risposta: La Terra ruota attorno al Sole con le caratteristiche della Leggi di Gravitazione, perché lo spazio attorno al Sole in cui si muove la Terra, semplicemente è curvo. Una risposta direi geniale ma anche molto smart, in quanto evita di definire in base a quali forze tale curvatura si verifica. I fisici della teoria ondulatoria invece, coetanei di Einstein hanno cercato una risposta meno furba, asserendo che anche se noi non le conosciamo, devono esistere delle onde particolari e particelle che nel loro insieme originano quella particolare forma di spazio che obbliga la Terra a ruotare con quelle caratteristiche e a quella velocità, quella si, spiegate da Newton trecento anni prima di loro. Ancora oggni, sono stati presupposte delle particelle responsabili della forza gravitazionale, la più potente del Multiverso, cui è stato dato il nome di Gravitoni, da non confondere con i Gravitini positivi e negativi, e i Neutrini. Questa classe di particelle si caratterizza per una massa non rilevabile e per una carica non rilevabile, tranne che nei gravitini quando e solo se isolati, e in natura non li abbiamo mai osservati...).
In passato era il buio e dio creò la luce.... Questa affermazione apodittica è certamente quanto di meglio si può usare per capire che il nostro universo (o multiverso) è tutto quello che esiste dentro la luce ma soprattutto, quello che esiste fuori dalla luce. Provate a immaginarvi un'onda, se prendete una corda molto lunga e la muovete da un capo all'altro vi fate un'idea: questa corda, inizia a muoversi ma non vedendo che un solo pezzetto, potete vedere solo che si muove, ma niente sappiamo di cosa accade lungo di essa e ai suoi estremi (che sono anche le sue origini).
La stessa cosa accade per l'osservazione di una particella: se la vediamo solo come una palla, non riusciamo che a vederne solo alcune cose e non altre, in quanto ignoriamo che tale palla è anche un'onda e si trova disposta in un reticolo che chiamiamo campo, e probabilmente è intersecata da molte altre onde di forma simile o differente (interazione di campo).
In conclusione, la faccio breve, non possiamo studiare realmente una particella come palla, intanto per il ben noto principio d'interazione tra corpi materiali, ormai conosciuto a memoria anche dai bambini dell'asilo, ma anche perché la particella non si trova mai (ripeto, mai) in un vuoto come noi lo concepiamo. Se lo spazio fosse realmente vuoto, la luce non si muoverebbe e la sua velocità sarebbe pari a un fenomeno irrilevabile. Eppure la regoletta dell'asilo ci dice che la velocità della luce NEL VUOTO è pari a 300mila km/sec. Bene, anche questa è una balla paurosa, a meno di non definire il sistema di riferimento "VUOTO". Poi, per la concezione generale, i neutrini sappiamo che non sono sensibili all'azione dei corpi: attraversano le montagne come fossero acqua, così si dice, non avendo una interazione materiale. Ma se li consideriamo onde, il discorso cambia, eccome: le onde stanno dentro uno o più campi e interagiscono con tutte le altre onde, anche a distanze enormi, purchè facciano parte dello stesso campo. Capite che la storia dei neutrini funziona solo se li pensiamo come delle palline...
E noi definiamo il vuoto come l'assenza assoluta di materia, ma questa è una situazione estrema del nostro Multiverso: nella realtà, trovare anche solo un centimetro quadrato di vuoto è impresa praticamente disperata. Non esiste il VUOTO come lo definiamo comunemente nei libri di fisica per le scuole, e non esiste una materia fatta di particelle, comunque piccole, quanto una somma di vettori di forme ondulatorie che derivano da 5 spin universali. Forse una condizione estrema in cui il vuoto come lo scrivono nei manuali si può trovare è quello in prossimità dell'ingresso di un buco nero: in quel punto si crea un flusso talmente univoco e ristretto che probabilomente tutto quello che si trova nelle vicinanze ma non ancora in punto di entrare è immesso in uno spazio vuoto veramente.
Ma se anche fosse vero, sarebbe una eccezione, una forma estrema e un buco nero è certamente una condizione estrema di esistenza della materia.
Ecco, quello che possiamo dire sulla materia è che per forza, deve essere associata a una qualche rotazione, a qualche forma ondulatoria, secondo proprietà che chiamiamo spin. Datemi tutti i tipi di spin che esistono e vi creo qualsiasi particella, qualsiasi forma d'onda e qualsiasi campo risultante. E proprio la storia dei diversi spin, ci spiega che ci deve essere (da qualche parte) una roba che è perfettamente speculare alla materia come noi la concepiamo. Noi concepiamo la materia come un qualcosa dotato di visibilità, di effetti sui corpi, dotata essa stessa di corpo e di massa.
Questa però è solo la definizione in positivo della materia: se ne definiamo una identica in tutto ma con uno spin opposto, troviamo una materia speculare che ha stesse proprieta dimensionali tranne una. E questa unica differenza ci permette di definirla come materia negativa (in realtà non esiste una materia negativa né positiva, è solo un concetto), che mistero dei misteri, non sappiamo dove cavolo si trovi. E i buchi neri non sono affatto la soluzione, dal momento che come esistono buchi di materia esisteranno certamente buchi di materia negativa o antimateria o anti buchi neri. Quindi tutto ritorna negli stessi termini di partenza.
Se invece consideriamo non la materia come palline ma come onde, allora l'esistenza di onde negative e positive ci permette di affrontare il problema in termini assai meno ardui: intanto perché un'onda non uccide l'altra ma semplicemente le due giocano un effetto che soggiace a determinate leggi d'interazione, non identiche a quelle che si applicano alle palline. Poi perché la vera condizione della realtà ultima della materia non è nelle particelle che la compongono ma nelle onde che la esprimono (ma qui si rientra in un dibattito molto difficile e contrastato).
Per fare una sintesi della storia della velocità dei neutrini e della luce (di cui sono una componente), posso dire questo: se consideriamo il Vuoto come lo definiamo nei libri per le scuole e le particelle come appunto palline di materia, allora la Velocità della Luce ha un limite. Se invece consideriamo il Vuoto in un modo differente e la materia come in realtà un'onda, il limite della Velocità della Luce è solo una bufala un limite puramente speculativo e quindi mentale (e Einstein questo lo sapeva molto bene).
Alla prossima
A. Lorenzi
http://gowers.wordpress.com/
Sostieni la campagna scientifica anti elsevier di Tim Gowers and Friends, contro tutta la mercificazione dellle pubblicazioni scientifiche, spesso sempre più fasulle e in particolare del maggior gruppo di editorialisti.
Il 21 gennaio 2012 Gowers ha pubblicato sul suo blog personale un post in cui critica le politiche commerciali e di pubblicazione di Elsevier, una delle più importanti case editrici accademiche, e ha invitato i ricercatori a boicottarla. Da questo è nato il sito The Cost of Knowledge, che raccoglie le firme di ricercatori che dichiarano che non invieranno articoli, non faranno peer review, non parteciperanno ai comitati editoriali di riviste di Elsevier. Il post di Gowers è stato visto come l'inizio della "primavera accademica"
In passato era il buio e dio creò la luce.... Questa affermazione apodittica è certamente quanto di meglio si può usare per capire che il nostro universo (o multiverso) è tutto quello che esiste dentro la luce ma soprattutto, quello che esiste fuori dalla luce. Provate a immaginarvi un'onda, se prendete una corda molto lunga e la muovete da un capo all'altro vi fate un'idea: questa corda, inizia a muoversi ma non vedendo che un solo pezzetto, potete vedere solo che si muove, ma niente sappiamo di cosa accade lungo di essa e ai suoi estremi (che sono anche le sue origini).
La stessa cosa accade per l'osservazione di una particella: se la vediamo solo come una palla, non riusciamo che a vederne solo alcune cose e non altre, in quanto ignoriamo che tale palla è anche un'onda e si trova disposta in un reticolo che chiamiamo campo, e probabilmente è intersecata da molte altre onde di forma simile o differente (interazione di campo).
In conclusione, la faccio breve, non possiamo studiare realmente una particella come palla, intanto per il ben noto principio d'interazione tra corpi materiali, ormai conosciuto a memoria anche dai bambini dell'asilo, ma anche perché la particella non si trova mai (ripeto, mai) in un vuoto come noi lo concepiamo. Se lo spazio fosse realmente vuoto, la luce non si muoverebbe e la sua velocità sarebbe pari a un fenomeno irrilevabile. Eppure la regoletta dell'asilo ci dice che la velocità della luce NEL VUOTO è pari a 300mila km/sec. Bene, anche questa è una balla paurosa, a meno di non definire il sistema di riferimento "VUOTO". Poi, per la concezione generale, i neutrini sappiamo che non sono sensibili all'azione dei corpi: attraversano le montagne come fossero acqua, così si dice, non avendo una interazione materiale. Ma se li consideriamo onde, il discorso cambia, eccome: le onde stanno dentro uno o più campi e interagiscono con tutte le altre onde, anche a distanze enormi, purchè facciano parte dello stesso campo. Capite che la storia dei neutrini funziona solo se li pensiamo come delle palline...
E noi definiamo il vuoto come l'assenza assoluta di materia, ma questa è una situazione estrema del nostro Multiverso: nella realtà, trovare anche solo un centimetro quadrato di vuoto è impresa praticamente disperata. Non esiste il VUOTO come lo definiamo comunemente nei libri di fisica per le scuole, e non esiste una materia fatta di particelle, comunque piccole, quanto una somma di vettori di forme ondulatorie che derivano da 5 spin universali. Forse una condizione estrema in cui il vuoto come lo scrivono nei manuali si può trovare è quello in prossimità dell'ingresso di un buco nero: in quel punto si crea un flusso talmente univoco e ristretto che probabilomente tutto quello che si trova nelle vicinanze ma non ancora in punto di entrare è immesso in uno spazio vuoto veramente.
Ma se anche fosse vero, sarebbe una eccezione, una forma estrema e un buco nero è certamente una condizione estrema di esistenza della materia.
Ecco, quello che possiamo dire sulla materia è che per forza, deve essere associata a una qualche rotazione, a qualche forma ondulatoria, secondo proprietà che chiamiamo spin. Datemi tutti i tipi di spin che esistono e vi creo qualsiasi particella, qualsiasi forma d'onda e qualsiasi campo risultante. E proprio la storia dei diversi spin, ci spiega che ci deve essere (da qualche parte) una roba che è perfettamente speculare alla materia come noi la concepiamo. Noi concepiamo la materia come un qualcosa dotato di visibilità, di effetti sui corpi, dotata essa stessa di corpo e di massa.
Questa però è solo la definizione in positivo della materia: se ne definiamo una identica in tutto ma con uno spin opposto, troviamo una materia speculare che ha stesse proprieta dimensionali tranne una. E questa unica differenza ci permette di definirla come materia negativa (in realtà non esiste una materia negativa né positiva, è solo un concetto), che mistero dei misteri, non sappiamo dove cavolo si trovi. E i buchi neri non sono affatto la soluzione, dal momento che come esistono buchi di materia esisteranno certamente buchi di materia negativa o antimateria o anti buchi neri. Quindi tutto ritorna negli stessi termini di partenza.
Se invece consideriamo non la materia come palline ma come onde, allora l'esistenza di onde negative e positive ci permette di affrontare il problema in termini assai meno ardui: intanto perché un'onda non uccide l'altra ma semplicemente le due giocano un effetto che soggiace a determinate leggi d'interazione, non identiche a quelle che si applicano alle palline. Poi perché la vera condizione della realtà ultima della materia non è nelle particelle che la compongono ma nelle onde che la esprimono (ma qui si rientra in un dibattito molto difficile e contrastato).
Per fare una sintesi della storia della velocità dei neutrini e della luce (di cui sono una componente), posso dire questo: se consideriamo il Vuoto come lo definiamo nei libri per le scuole e le particelle come appunto palline di materia, allora la Velocità della Luce ha un limite. Se invece consideriamo il Vuoto in un modo differente e la materia come in realtà un'onda, il limite della Velocità della Luce è solo una bufala un limite puramente speculativo e quindi mentale (e Einstein questo lo sapeva molto bene).
Alla prossima
A. Lorenzi
http://gowers.wordpress.com/
Sostieni la campagna scientifica anti elsevier di Tim Gowers and Friends, contro tutta la mercificazione dellle pubblicazioni scientifiche, spesso sempre più fasulle e in particolare del maggior gruppo di editorialisti.
Il 21 gennaio 2012 Gowers ha pubblicato sul suo blog personale un post in cui critica le politiche commerciali e di pubblicazione di Elsevier, una delle più importanti case editrici accademiche, e ha invitato i ricercatori a boicottarla. Da questo è nato il sito The Cost of Knowledge, che raccoglie le firme di ricercatori che dichiarano che non invieranno articoli, non faranno peer review, non parteciperanno ai comitati editoriali di riviste di Elsevier. Il post di Gowers è stato visto come l'inizio della "primavera accademica"