Quando nelle vicinanze delle olimpiadi di mosca del 1980 si era in piena crisi per l'affaire Moro,
come scrisse Sciascia, in quello stesso periodo, si lesse sui giornali dei record e delle prestazioni strabilianti delle atlete del mezzofondo sovietiche, in particolare gli esploits della famigerata e per qualcuno anche mitica, non so per chi, Tat'jana Kazankina, che negli 800m, segnò un tempo straordinario, che ad oggi è pur sempre la terza prestazione mondiale di sempre e siamo nel 1976, un tempo che stabilito durante il periodo delle olimpiadi di Montreal, sarà poi abbattuto di pochi decimi, prima in qualificazione, poi in finale dalla connazionale, durante la finale olimpica di Mosca, Nadežda Olizarenko, il cui record, sarà poi battuto tre anni dopo dalla famigerata cecoslovacca Jarmila Kratochvílová, da molti criticata per le sue fattezze muscolari simili a quelle dei colleghi maschi.
Ora, perché i tempio di Kazankina, (una cosacca) e quelli della Olizarenko erano tempi truccati?
Vediamo un po'.
Primo, intanto devo dire che entrambe le atlete non si esponevano alle competizioni internazionali, salvo alle olimpiadi e campionati mondiali, perché per la Russia soviet, i meeting di atletica erano luoghi dove si faceva mercimonio dello sport.
Due, i controlli erano molto pochi e con mezzi del tutto inadeguati, parlo dei test antidoping.
Tre, Jarmila Kratochvílová era cecoslovacca e sappiamo bene che questo paese non aderiva a campagnie di doping o di supremazia nello sport per affermare le ragioni del comunismo, come invece perseguito dallo stato sovietico e dalla follia della Romania, retta da un pazzoide.
Ma allora, si dirà, come ha fatto la cecoslovacca a battere record strabilianti, tutt'oggi imbattuto, senza doping? Risposta semplice: Kratochvilova era una donna dotata all'epoca di un livello elevato di testosterone, che la rendeva praticamente dopata senza assunzione di alcuna sostanza allotria.
Quindi, che la ceca abbia fatto tempi straordinari non sorprende, invece sono del tutto fuori di comprensione i tempi delle due russe citate, che solo per pochi decimi, non sono ancora primatiste del mondo, con il record mondiale più vecchio di sempre, praticamente nemmeno superato dall'altro fenomeno intersex della famigerata Caster Semenia.
Sarebbe bello poter disporre di campioni di sangue delle due russe e testarli, ma purtroppo non li abbiamo ma per me non ci sono dubbi che a meno di un caso di due atlete con caratteristiche straordinarie, al limite dell'umano, quei tempi erano frutto di allenamenti ma anche di sostanze.
La riprova è che sono caduti tutti i record mondiali, da quello di Mennea (per altro assai peculiare perché in altura con vento di 1,8m al secondo) e il lungo, mentre il record di Olizarenko e Kazankina continuano a permanere, nonostante le nuove metodiche di allenamento e le grandfdi atlete, come Anna Fidelia Quirot, che vedevo correre nei novanta, rendendo Kazankina e Olizarenko delle dilettanti al suo confronto di passo regale.
Saluti.