1. il corona covid19 non è niente di speciale, tranne il fatto che è stranamente ben adattato ai recettori umani, fatto che implica una serie di mutazioni tutte precise.
2. il covid19 non è un virus dell'influenza, e questo per una serie di osservazioni e sintomi che diciamo ora
3. mentre i virus influenzali si manifestano a picco stagionale e entro uno tre giorni dal contagio, il covid19 sembra avere una finestra temporale assai più ampia, non inferiore a 7, fino a 12-15 giorni.
Questo significa che una persona può girare tranquillamente con il virus, senza manifestare alcun particolare sintomo.
Infine, per quanto detto sopra, questo significa che il paziente zero in realtà è solo il primo in cui è certamente rintracciato il virus ma in realtà possono esserci stati molti altri individui infetti da molti giorni prima. E' pensabile che l'infezione stia girando in modo silente o mascherato da influenza da Ottobre 2019 o prima.
Aggiungiamo che se ne deduce che il numero dei pazienti infetti non è ad oggi realmente calcolabile, perché i dati si riferiscono solo a quelli con test positivo, e sappiamo che il test si basa su una procedura di conversione del RNA del virus in DNA, poi amplificato molte volte e confrontato, ma essendoci molte mutazioni puntiformi, il test può essere spesso poco esatto, con molti falsi negativi.
Se ne deduce che, data l'alta infettività del virus e la sua capacità di rapida mutazione, è difficile trovare un vaccino realmente efficace.
CHIMERA virale creata a Wuhan, cioè supervirus che attacca l'uomo nel 2016.
Questa notizia non è una mia bufala ma una ricerca pubblicata su Nature, che il vostro cronicle, essendo stato ricercatore, continua a leggere.
Nel 2016, nel laboratorio di Wuhan, è la rivista Nature che lo dice, uno studio dove i cinesi hanno preso un coronavisus dai pipistrelli a muso di cavallo, sono chiamati così, ne hanno poi impiantato una proteina superficiale, quella che finisce negli spike dei corona, nel corona della Sars, provando che la particella virale creata a tavolino (si chiama chimera biologica), questo nuovo virus è in grado di attaccare le cellule dell'apparato respiratorio umano.
C'è un bellissimo reportage su Arte tv (completamente gratuita e con sottotitoli in italiano), di un francese che sposato con una cinese ci fa vedere come realmente stanno le cose nella capitale cinese. Consiglio di guardarlo a tutti.
Stranamente ci sono migliaia di morti ma nessuna TV ne ha mai fatto vedere uno, né filmati girati con telefonini nei pronti soccorso e nelle corsie.
Strano ma ampiamente prevedibile, dato quello che ci attendiamo dal giornalismo ufficiale con tanto di iscrizione in albi, ruoli ed abilitazioni varie.
Poi c'è quella signora, Giovanna, che parla di cose di cui non vede di persona niente e non fa riprese di nascosto.
Se parlate con medici ospedalieri e di famiglia, scoprirete che tra fine settembre fino a tutto dicembre, molte persone sono state affette da sindromi di presunta influenza con difficoltà respiratorie al punto da dover ricorrere a cure
ospedaliere. Possibili sintomi del covid19 non conosciuto ancora?
Le Vitamina D3 e la C sono utili anche per il covid19?
Secondo una meta analisi pubblicata su 11mila pazienti, con dati molto significativi relativi ad altri virus, in particolare quelli per l'influenza e per il raffreddore, in questo caso la risposta è che l'incremento della risposta immunitaria generale, migliora in modo inequivocabile. Studio di metaanalisi di Beate Gruber su Molecolar Sciences
Non si tratta, si ripete, di un effetto diretto sui virus influenzali quanto di un potenziamento aspecifico del Sistema Immunitario, con una maggiore attività delle cellule bianche.
Questi dati, possono essere estesi al corona e in particolare al covid19?
Al momento non è certo ma molti indizi fanno pensare che una maggiore attività del S.I. della serie bianca sia di aiuto nel facilitare il non attecchimento del covid19 o lo rendono più facilmente attaccabile fuori della cellula.
Molti dei meccanismi della D3 non sono conosciuti ma sappiamo che se sono lievemente insufficienti (durante il periodo invernale c'è poco sole, che funge da catalizzatore per la sintesi della D3 endogena),si manifestano un corteo di piccoli sintomi ben conosciuti dia delle mucoose che di altre regolazioni /la D3 è quasi un ormone).
Occorre però per integrarla con assunzioni extra, disporre di un indice esatto dei livelli di D3 circolanti nel sangue, per non incorrere in pericolosi e dannosi accumuli nelle cellule adipose e successivo rilascio.
Per La C, qui non ci sono storie, assumere ad esempio una fiala al giorno per bocca di un grammo di vitamina C, a digiuno al mattino, è certamente un aiuto notevole per il sistema immunitario, come anti ossidante delle mucose e per mantenere corretti livelli di ferro nel sangue, solo per dirne alcune.
Qui si può anche assumere buone dosi di Vit C con spremute di aranci, limoni, pompelmi e altro ancora.
Essendo idrosolubile, la C non si accumula e raramente si osservano disturbi da una iper assunzione.
Come trainer di due atlete di alto livello della velocità, posso dire che la somministrazione di Vit C e D3, assieme a pilloloni di multivitaminici, sali minerali e oligo elementi era notevolissima.
Alla sera, finiti gli allenamenti e prima di andare al pasto serale, dopo i massaggi e le detossificazioni, seguivano iniezioni di fiale di Vit C, oltre ad altre sostanze per ridurre infiammazioni e sensazioni di dolore che inevitabilmente i recettori inviano al cervello quando stimolati a lungo e intensamente.
Erano dosi da cavallo, somministrate per doppia via (orale e parentelare), poi le endovene con il mix di sostanze detossificanti, antiossidanti, antiinfiammatorie e mioeutrofiche, che solo a delle atlete così possenti, si poteva e doveva integrare.
Cena con filetto di sogliola o platessa, dieci cucchiai di riso bollito, verdure cotte e crude a piacere e un pezzo di formaggio tipo grana per i grassi, frutta non grassa a volontà, qualche noce e 5 olive in salamoia.
Queste atlete sviluppavano una potenza straordinaria se paragonata alla loro altezza e al peso; ad es. 1,65 di altezza per 54 Kg. Erano solo muscoli, ossa, tendini e cartilagini, delle macchine per correre, leggerissime e super potenti.
Nessuna delle due ha mai sofferto nei 5 anni con me, di un raffreddore, influenza o simili, solo a volte qualche problema di stomaco, dovuto alla tremenda contrazione degli addominali durante il lavoro alle macchine e in pista.
Gli allenamenti si facevano a volte su pista sotto scrosci di pioggia, folate di vento gelido, eppure, mai un raffreddore o il naso gocciolante se non per la differenza di temperatura tra interno ed esterno alla mucosa.
E' anche vero che le due atlete erano seguite giorno per giorno da uno staff composto da un medico internista, un medico di medicina dello sport, un fisioterapista e osteopata, con controllo frequente dei loro parametri fisiologici, alcuni anche in continuo, con telemetria.
non si ha idea di cosa significa portare al massimo rendimento atleti di alto livello: significa seguire giorno per giorno tutto quello che si deve fare, saper interagire nel modo giusto sulla mente, favorendone l'ottimismo e sostenendone le demoralizzazioni quando gli sforzi non sono ripagati dai dati cronometrici e tutto un corteo di attenzioni mediche, fisioterapiche, psicologiche che costano decine e decine di migliaia di euro al mese.
Le due atlete che seguivo disponevano di uno sponsor principale che metteva a disposizione ogni anno da 200 a 300 mila dollari all'anno ma poi avevamo anche altre fonti di introito da pubblicità su riviste e televisioni, da altri piccoli sponsor locali che nell'insieme portavano altri 50 -70 mila euro.
Poi iniziava la stagione, dovevo trovare subito di farle partecipare a qualche gara indoor, dove nei 60 m piani erano spesso molto lente, ma serviva per farle entrare nella testa della gara, e lavorare sullo start.
Ogni stagione dovevo farle correre all'aperto in un circuito minore, di solito in Polonia o in Cecoslovacchia, sperando di realizzare buoni tempi, attorno a 11,30 sui 100m e 22,60 sui 200m. Mi bastava questo per iniziare, sapendo che appena entrate nelle gare del circuito principale, entro Luglio avrebbero corso con tempi tra 10,20 e 22,30 e anche meno. La caratteristica del tipo di lavoro che facevamo in inverno era di poter poi stabilizzare i risultati della stagione estiva su tempi non di eccellenza, tali da vincere le gare ma sempre centrati su tempi molto validi, che assicuravano terzi posti e a volte anche secondi.
Era la costanza dei rendimenti che ci premiava, anche per l'ottenimento dei punteggi. Gli sponsor non potevano essere delusi, visto che mantenevamo le nostre aspettative.
Ma questo per dire che dosaggi di integratori vitaminici potevano sicuramente aiutare a non beccarsi malanni da raffreddamento nella stagione fredda.