13.11.10

Eyes Wide Shut, last Stanley Kubric film. A key for analyze.

Eyes Wide Shut, l'ultimo film di Stanley Kubric. Una chiave di analisi.

Eyes Wide Shut, EWSu, in inglese è una figura retorica, opposta a qulla di Eyes Wide Open (EWO) o di Eyes Wide Shot (EWSo).
Il significato tipico di EWO è proprio quello letterale: tenere gli occhi ben aperti o meglio, "ad occhi spalancati", mentre il secondo EWSo, ha un significato simile o anche di gettare uno sguardo lontano, o anche di visione in campo lungo, o infine di occhi sbarrati (una accezione più drammatica rispetto alla precedente).

Dunque il titolo di Stanley Kubric, EWSu, nella figura retorica della lingua inglese, è impiegato per indicare uno "sguardo innocente", quindi una visione figurata, con gli occhi dell'anima e non gli occhi anatomici e la visione. Quindi si tratta di un ossimoro ad effetto rafforzativo.
In alcuni villaggi inglesi, equivale a "avere il prosciutto sugli occhi" ma l'uso più generale e frequente (almeno in ambito letterario), è quello che ho  accennato:" sguardo ingenuo, inconsapevole, innocente" e infine di "impreparato".

Ora, il titolo originale di Arthur Schnitzler, conosciuto al mondo letterario di fine secolo per il suo congegno narrativo, denominato "monologo interiore", tramite cui, i personaggi presentavano il corso dei loro pensieri, il loro dipanarsi, indipendentemente dal corso dei dialoghi e delle azioni è Traumnovelle, 1925 letteralmente "racconto di sogno o sognante", tradotto in Novella del Sogno, poi in Doppio Sogno, 1926 Italia, scritto tra il 1921 e il 1925, in cui si affronta il rapporto tra sogno e realtà.
Ma occorre subito precisare che l'Autore, ebreo e coetaneo di Freud, è stato molto ispirato dalla psicoanalisi (era ammirato da Freud stesso), e quindi il sogno assumeva anche i significati di rêve  e éveillé, sogno ad occhi aperti e pensieri onirici, che complicano il piano dello scritto e del suo impianto.

Il libro narra le vicissitudini, vissute (o solo sognate), di una coppia della borghesia viennese, Albertine e Fridolin, durante un arco di due giorni. Sono descritti nel dettaglio i pensieri e le trasformazioni psicologiche sia della moglie sia del marito. In questo breve lasso di tempo, i due incontrano molte persone che danno un indizio verso il mondo che Schnitzler sta creando per noi. Tutto questo culmina nel ballo mascherato finale, un mirabile evento di individualismo, sesso e pericolo soprattutto per Fridolin, che vi partecipa per la prima volta.
La novità della novella è la "scoperta di sé" di cui Fridolin fa esperienza: una discesa nelle profondità della stessa mente, e nei cambiamenti delle relazioni fra le persone. Il libro elenca una schiera di immagini e simboli psicologici.
La crisi dei protagonisti si struttura secondo un diagramma di turbamenti paralleli, giustificando così il titolo di "doppio sogno".

Tanto per cominciare, nel 1989, Mark B. Light, alias Mario Bianchi, figlio del regista Roberto Bianchi, poi passato al genere porno con il nome di Roberto Bianchi Montero (ma più spesso Nicholas Moore o Martin White), suoi i film con la grande Marina Frjese Hedman quali Marina, miele selvaggio 1984 e Marina, un vulcano di piacere e molti altri film della saga con Marina Frajese, sicuramente la prima grande porno star italiana (anche se lei era svedese), girò un film, mai uscito nel circuito cinematografico ufficiale (perché non distribuito per mancanza di richieste), dal titolo A un passo dall'Aurora, ambientato a Venezia, con Tini Cansino, supertettuta, in cui si inscena una specie di mistery, reve-eveillé, riti sessuali e nudità, tra le calli e palazzi veneziani.

Non ispirato al libro, devo riconoscere che nel 1974, Bacchanales sexuelles, diretto da Jean Rollin, un porno soft, mi ha richiamato spesso alcune scene di EWS, e ho pensato che se fosse stato girato con un budget da B-movie, probabilmente, i due film si sarebbero somigliati anche di più nella forma e location.
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Ma veniamo adesso al nocciolo, dal momento che questo articolo non è una dotta
 disquisizione sul cinema e sul film di Kubric, quanto un tentativo di produrre una chiave interpretativa di alcuni aspetti del pensiero di Kubric, almeno dell'ultimo Kubric, persona assai invasa da manie, scrupoli e anche fobie a quanto dicono i pochi amici e la coppia di fidatissimi guardiani e tuttofare toscani che ho avuto modo di sentire.

...Questa gente... (dei riti orgiastici), non è gente ordinaria... Se ti dicessi i loro nomi non dormiresti.
E' la frase che Kubric mette in bocca a Ziegler (Pollack), diretta al curiosone Harford (Cruise) che vuole  sapere e quasi gli costa la vita.
Ora, se Kubric è stato soprannominato il regista che fotografa la fotografia della realtà, e con tutto il giro di letture, conoscenze nel mondo dello spettacolo e della cultura, e più in generale della società, mette in scena una rappresentazione di una elite orgiastica e autocelebrativa, con proprie regole chiuse al mondo e preminenti su quelle generali, ancorché integrati e non solo, parte dell'apice del mondo sociale, un significato deve pur averlo, o no?

Insomma, sogno o realtà a parte: è verosimile che attorno a New York, una ristretta cerchia di persone e famiglie potenti, ricche ed influenti, a vario livello (dal magistrato al politico, dall'industriale al professionista), si riuniscano in una villa esclusiva a pochi kilometri fuori città, dove si svolgono riti orgiastici secondo un codice ben accettato e segreto, con pena la morte, in caso di violazione? Che poi queste stesse persone, siano anche massoni, finanziatrici politiche e parte della macchina politica e amministrativa, banchieri e finanzieri, è un fatto che lo si evince in modo ineluttabile dal contesto rappresentativo.
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Dunque, con un simile scenario o impianto sociale e scenografico, che si lega con la scena del negoziante (ebreo-polacco) e della figlia, piccola ninfomane che con l'assenso sotteso del padre, si concede a uomini della strada, che ridicoli a se stessi, pagano pochi dollari per soddisfarsi e soddisfare,  a significare un contesto miserevole ma pur sempre orgiastico, dove la ragazzetta quindicenne è al centro dell'orgia maniacale di scalcinati uomini del ceto medio borghese, tutto è da rapportare alla dinamica sogno-realtà e alla decadenza dei valori (termine che mi provoca agitazione di stomaco)?

Fanno torto a Kubric coloro e sono tanti, che hanno liquidato l'interpretazione del film in questo modo (che si noti, è più di tipo psicoanalitico, disciplina che non ha mai raccolto gli interessi di Kubric). Ma veramente un autore che ha fatto della complessità dei dettagli e della molteplicità delle interpretazioni la sua chiave distintiva, si è limitato solo a questo, a partire dal titolo, AWS, cioè Sguardo Ingenuo?

Nichole Kidman,(quando la vidi all'inizio di carriera a Roma, era una ragazzotta con le efelidi in un B-movie da quattro soldi e credo che non sia mai stata una attrice di qualche spessore fino ad oggi, ormai a carriera conclusa), ha rivelato al National Inquirer nel 2002 che Kubric le aveva detto:
"Stiamo per avvelenare tutto così in fretta che non ci resterà neanche il tempo per uno starnuto".

Qualè allora il significato di AWS? A questo punto la risposta è facile: Occhi ben chiusi (per  non vedere).

Non vedere cosa, questo è allora il vero punto. Non vedere chi c'è realmente dietro la maschera di chi comanda (ricordate la frase di Ziegler?).
Se costoro comandano, guidano e governano, sono anche quelli che partecipano alle sette segrete, massoniche e infine ai riti neo-pagani, ai riti orgiastici, di cui ci aveva già avvertito la povera professoressa Cecilia Gatto Trocchi: "Anche gli uomini della sinistra, dall'illuminismo sono passati ai riti e culti segreti e alle sette, per il controlo del potere occulto".
Ma la partita di Kubric non tiene conto dell'Italia, né tantomeno del passaggio degli uomini illuministi della sinistra, ma del contesto più generale che ormai ha virato da 60 anni dall'illuminismo e neo-positivismo agli Illuminati.

Attenzione alla musica. Girogio Moroder, consultato da Kubric e portato con la sua maniacalità all'esasperazione, mi fornisce questa indicazione (ma si legge in tutte le didascalie del film): la scena del rito orgiastico-satanico, è coronata dalla musica di Jocelyn Pook, una sorta di musica ortodossa, per il Nuovo Ordine Mondiale.
Mi fermo qui, all'inizio del nuovo argomento, perché porterebbe via troppo spazio e lo affronterò in altri momenti, più altro dir non vò. Meditate e ricordate che lo scrivente è un ricercatore di neuroscienze, non un mago.

a. lorenzi    fibromind.blogspot.com