19.10.11

L'approccio quantistico alle neuroscienze.

Da molti anni ho avuto modo di elaborare un nuovo modo di pensare le funzioni
 del cervello e quindi le manifestazioni di quello spazio che chiamiamo MENTE.
A dire il vero questo approccio riguarda la biologia in tutti i suoi aspetti micro e ultra sottili, e dunque impatta in modo significativo con la fisicità di ciò che chiamiamo Organismo Vivente, i suoi organi ed apparati, le sue funzioni e le sue strutture minute, le ultrastrutture che troviamo dentro la singola cellula,

Bene, sappiamo da almeno 80 anni che c'è un punto di passaggio tra la particella e l'onda di energia, vale a dire da una biglia, chiamiamola così, per comodità, che rappresenta le componenti strutturali dell'atomo (in realtà ci sono decine e decine di particelle, inclusi i famigerati Gravitoni (gravitons), le particelle che mediano la forza di attrazione tra le masse) e la pura energia che rappresenta il valore di manifestazione degli effetti delle particelle di materia.

Per fare un esempio, l'esperimento sulla velocità dei neutrini compiuto di recente dal Cern, viene divulgato come una serie di particelle accelerate da magneti, in condizioni vicine al vuoto assoluto e a temperature vicine a quelle che si trovano negli spazi intergalattici, come una velocità impressa a dei corpuscoli minuscoli, in natura sparati dal nostro sole (e non solo), dotati di una massa infinitesima rispetto a quella dei neutroni, e quindi rilevati nella loro velocità, che sembra essere superiore a quella della luce, in base agli effetti del loro impatti su un muro di materia costituito da altre particelle più grandi.

Bene, i fisici quantistici sono propensi a fornire una interpretazioni assai differente di questo esperimento. Intanto non esistono solo particelle, ma delle onde di energia, dotate di una traiettoria, una ampiezza e frequenza, e soprattutto in grado di veicolare una quantità di energia, in base anche alla velocità di propagazione. Per riassumere e sintetizzare di molto: la caratteristica di questa onda e la sua velocità di propagazione, è tutto quello di cui disponiamo quando parliamo di materia. Insomma, non si nega che la luce, ad esempio non abbia anche una componente corpuscolare, ma questa e del tutto ininfluente per l'interpretazione dei suoi fenomeni spettrografici e analitici, dal momento che al fisico e matematico dei quanti, interessa conoscere come viaggiano i pacchetti di energia, in che direzione e quanta energia veicolano.
(per inciso, sparare una palla è una cosa, altra cosa è produrre una forma d'onda di un certo tipo, che non incontra alcuna resistenza, ma dipende solo dal mezzo in cui si trova a correre; al Cern, hanno solo pensato ai neutrini come a delle palline da accelerare nel vuoto per ovvi motivi di realizzazione dell'esperimento. Di fatto, se pensiamo ad un elettrone come ad una forma d'onda, le cose non cambiano rispetto ai neutrini).

Allo stesso modo, l'atomo, per il quantista, è una massa infinitesima di materia, che si manifesta attraverso una sua propria energia e forma d'onda complessiva, risultante da tutte le onde delle singole particelle. Inoltre, il protone e gli elettroni non sono entità unitarie, ma a loro volta, incollati, tenuti assiene da forze interattive, sono composti da altre sub particelle, la cui entità materiale sconfina nel quasi niente, near zero, come si dice. Accumulandone miliardi di miliardi, non mettiamo assieme il peso di un miliardesimo di grammo. Ben diversa è la questione se introduciamo la variabile cinetica, vale a dire la velocità a cui si muovono le particelle. Se faccio impattare un neutrone su un sassolino, scagliandolo a una velocità di mille volte la velocità della luce (ipoteticamente), vediamo che il sassolino viene disintegrato, per il fatto che la massa del neutrone è spaventosamente elevata.
Ma se ragiono in base ai termini della fisica quantistica, non posso parlare di una massa, piuttosto parlerò di una forma d'onda molto energetica, in grado di sconvolgere le forme d'onda della materia su cui giunge in contatto.

Una amica mi segnala questo video, molto lungo ma davvero interessante, in italiano, che tratta il fenomeno di cui parlo secondo un approccio più generale, mentre qui lo lego al mio universo scientifico, quello delle neuroscienze.

Ma veniamo al discorso che ci interessa, quello della biologia e in particolare delle neuroscienze, che studiano le interazioni delle cellule nervose e le loro connessioni, per farla breve, le definisco solo in questo modo brutale.
Molti anni fa, quando si lavorava con un rumoroso e ingombrante calcolatore, che forniva una ricostruzione puntiforme tridimensionale di molecole, rimasi folgorato quando ebbi modo di parlare con due dei matematici chhe preparavano il software che eseguiva le operazioni che ci servivano. Erano due gemelli fratelli, un maschio e una femmina, indiani, di colore brunato, occhi neri, capelli lisci folti e nerissimi, quasi con accenti bluastri.
Mi dissero che avevano seguito un corso alla Stanford per l'analisi matematica applicata alla quantistica e che per loro, quelle molecole che noi volevamo raffigurare, compreso anche il Dna, non avevano il significato che gli davamo noi biologi. Insomma, mentre noi pensavamo di trovare un pezzo di Dna, un pezzo di Rna e una molecola proteica risultante, loro pensavano che il discorso si dovesse spostare in termini di una quantità di energia che da qualche punto della cellula, si trasferiva in qualche altra parte o addirittura finisse fuori dalla cellula, per entrare in altre cellule dove veniva usata, o meglio dispersa, consumata, annientata.

La discussione proseguì nei giorni successivi con altri miei compagni e cominciai a sostenere che in effetti, più che cercare una molecola che apre una serratura, cioè un neurotramettitore e un recettore, si doveva pensare a una qualche energia che si trasformasse come in un microprocessore da un livello ad un altro, e che in questo passaggio di energia si dovesse ricercare il significato dell'effetto che andavamo cercando di riprodurre sulla materia.

Pensai che il nostro cervello in realtà è un universo di forme d'onda che veicolano e scambiano energia, sommadosi o annullandosi, e questo determina anche dei cambiamenti di stato fisico delle strutture cerebrali.
Lo dico in un modo diverso: per far aprire quell'interruttore, non serve pensare solo ad una chiave che entra in una toppa, ma anche e più realisticamente ad una quantità soglia di energia (forma d'onda), che determina l'apertura o la chiusura della porta. come in un cancello elettrico, che si apre quando pigiamo un pulsante che invia corrente al meccanismo di apertura, cambiandone il suo stato fisico.

C'è quindi un passaggio dal piano della pura materia a quello della pura e intangibile energia, e viceversa, da quello della pura energia a quello della materia, in questo caso vivente, ma non cambia anche per l'inorganica. Attenti bene: quando parliamo di pura energia, non si indica un qualcosa di intangibile, inafferrabile e privo di materialità. Semplicemente si parla di un livello subatomico e subparticellare di natura puramente vibratoria, e più precisamente di un campo, o field creato da particelle che girano su se stesse secondo 5 diverse velocità di rotazione dette SPIN e che creano una natura VIBRATORIA.
In essenza, tra la luce e il piombo, non esiste che una differenza nello spin combinato di varie particelle, che risulta in due differenti manifestazioni vibratorie (pur sempre fatte di materia, purché si capisca che la materia di cui parliamo è un qualcosa che gira a velocità enormi, e vibra con frequenze di miliardi di miliardesimi di millesimo di secondo.

E' lo stesso problema che si poneva Einstein quando asseriva che la luna ruota attorno al sole perché in sostanza, lo spazio vuoto (apparentemente) in cui si trovano i due oggetti è curvato, e la Luna non può che seguire un percorso di quel tipo. Ma in realtà, quali forze permettono che questo succeda? Se lo spazio non è vuoto, significa che esistono subparticelle che nel complesso costituiscono come una specie di tessuto, che noi chiamiamo Field, cioè un campo, che ha determinate proprietà. In questo caso, si tratta di un campo tessuto di gravitoni, particelle con un determinato spin, che mediano la forza esercitata dal sole, rispetto a quella esercitata dalla luna. (non accennerò ai Gravitini, perché dovrei fare delle affettazioni ancora più grossolane).

Per il discorso che interessa questo articolo, tenete ben presente che l'energia che si manifesta nel campo, è generalmente discontinua, ma varia secondo dei livelli quantici, cioè da un livello q, passerà ad un livello q+ oppure q-
E' lo stesso meccanismo, ma più sottile che regola il passaggio di livello degli elettroni di un qualsiasi atomo: sappiamo da 80 anni, che questo salto avviene in base ad un utilizzo di energia (in forme differenti) e in base a un salto prefissato. Se forniamo calore, l'elettrone salterà ad un livello più elevato, e viceversa se sottraiamo calore. Quindi c'è un passaggio tra la materia, l'energia e la manifestazione vibratoria del nostro universo fisico, e tutto è regolato a livello QUANTICO.

Una nota: E' bene capire che per lo scienziato quantista la teoria di Einstein è del tutto fuori squadra, in quanto riduce la massa conoscibile dell'universo a meno del 10%: solo in questo modo si giustifica il limite della velocità della luce.

Così pensiamo ad una cellula come ad una struttura che ha una sua forma fisica costante (sferica), dovuta a dei microtubuli detti citoscheletro, ma possiamo pensare ad una cellula come ad una serie di forme d'onda di diverse lunghezze e frequenze, che nell'insieme determinano la forma visibile materiale e che tende ad una sua omeostasi, cioè a conservarsi in quella forma e con quelle funzioni.
(E dal momento che si trova immersa in un milieu semisolido, in un fluido ad alta densità, le onde non possono che avere determinate caratteristiche e velocità, nonché valori predefiniti di livelli energetici. Se così non fosse, potremmo creare un cervello che viaggia alla velocità della luce e non ai soliti 70-140 metri al secondo dei segnali elettro-chimici, anche se le forme d'onda viaggiano comunque nel cervello a velocità molto più elevate, ma il punto è che esse sono prodotte dal cambiamento di stato a monte, e in questo si ha il rallentamento di tutto il processo della velocità di funzionamento dei segnali di stato cellulari).

Analogamente, la funzione veicolata da un recettore sulla membrana cellulare di un pirenoforo o di un assone, non è solo una mera meccanica che magicamente funziona come un puzzle ad incastro, in cui la struttura terziaria e quaternaria del recettore, una sequenza di aminoacidi e altre catene accartocciati in un certo modo, si modifica a seguito del legame con una molecola specifica, nel caso un neurotrasmettitore come la serotonina (5HTP), provocando una variazioe di stato fisico che si manifesta con un impulso elettro-chimico che dal corpo cellulare si propaga lungo tutto l'assone, fino al suo punto di contatto, detto anche bersaglio di scarica. Nossignori, la possiamo anche vedere come una quantità di energia E1, che risulta complessivamente regolata in quel sistema (in questo caso una cellula nervosa, detta neurone) al tempo T1, e una quantità di energia E2 che rileviamo al tempo T2, a seguito delle trasformazioni ed attività che nel frattempo sono avvenute nel sistema. E siccome la membrana cellulare di un assone può contenere anche 35.000 e oltre, strutture fisiche che riconosciamo come recettori, (senza considerare le varie strutture che riguardano altre tipologie che non consideriamo al momento neurotrasmettitori e recettori, come i neuropeptidi), possiamo pensare l'attività di un singolo neurone ad esempio dell'ippocampo, come uno stato instabile e continuamente variato nel tempo di quantità di energia, che singolarmente sono impacchettate in forme tipiche ma che nell'insieme portano a numeri del tutto vari all'interno di un continuo che va da un valore di zero (apoptosis) fino ad un massimo, oltre il quale la struttura finisce per friggere, si brucia letteralmente, come una lampadina.

Insomma, si tratta di vedere il neurone come un corpo immerso in un campo magnetico, che non solo produce e trasforma energia ma il campo magnetico in cui si trova immerso, retroagisce sulla sua attività e a sua volta ne determina un continuo cambiamento di stato. Questo concetto introduce a sua volta il concetto di campo biomagnetico e di flusso di energia. Come ogni flusso, questo ha suo livello energetico e una direzione, in base ad una unità di tempo e a un livello di scambio energetico (che non può essere continuo ma per pacchetti definiti).

Vorrei ora farvi fare un breve viaggetto a livello di una cellula: immaginiamo di ingrandire una cellula fino a farla diventare grande quanto la città di Los Angeles. Bene, intanto noi dobbiamo salire su una montagna molto alta per guardarla dall'alto e da lontano. Vediamo una specie di sfera semisolida, semitrasparente che è composta da una quantità di luci di diverso colore e intensità e densità. Supponiamo ora di tagliarne una fetta, come si potrebbe fare come con una mela e gurdarla dall'alto, di notte. Vedremmo tutta una serie di lampi, di luci improvvise che si accendono, quasi di esplosioni che si accendono e spengono nel tempo di pochi millisecondi. Se ingrandiamo ancora di miliardi di volte, arriviamo a penetrare dentro uno di questi bagliori improvvisi e vediamo che si tratta di una specie di marea, che cambia di colore, ci passa sopra la testa e sparisce nel tempo di un batter di ciglia. Bene, siamo arrivati a vedere un campo vibrazionale in rapida modificazione e siamo stati attraversati da miliardi di onde vibratorie mediate da quanti di energia.


A questo punto, ci rendiamo conto di quanto sia penosa la ricerca di molecole che potranno assurgere al ruolo di farmaci, vale a dire di droghe in grado di curare efficacemente i sintomi di un malfunzionamento delle cellule nervose, ovvero di un livello di energia che si regola su valori estremi del continuo possibile.
 A complicare la faccenda, occorre considerare che come esistono recettori eccitanti l'attività della cellula, esistono anche recettori inibenti, esistono recettori sensibili al potenziale elettrico e altri che non sono sensibili, e per dirne un'altra, alcune attività aumentate, possono scaricare corrente su aree che vengono poi inibite, vale a dire, che l'incremento di attività di una cellula non equivale a dire che l'attività complessiva del Sistema nervoso (SNC), finisce per aumentare, propio perché l'aumento di scarica di una cellula può risultare nell'inibizione di altre cellule, risultando in un valore di regolazione complessivamente inferiore.

Ma, e di nuovo, se anziché pensare ad un sistema connesso da pezzetti di materia su cui viaggia una corrente elettro-chimica, appunto formata da cariche elettriche positive e negative, pensiamo all'attività nervosa come a un sistema cibernetico estremamente interconnesso, su cui viaggiano pacchetti di energia sotto forma di onde elettromagnetiche, ecco che ci avviciniamo molto di più ai criteri che seguiamo quando progettiamo una macchina dotata di una struttura molto raffinata che chiamiamo microprocessore. Il cervello è una serie di moduli, cioè di molti microprocessori implementati ma anche indipendenti ma tutti estremamente interconnessi, in grado di lavorare in serie ma anche in parallelo e la cui attività è regolata da scambi di materia ma che noi pensiamo qui come scambi di forme d'onda che veicolano pacchetti (quanti) di energia.
A complicare la faccenda c'è poi il problema che il cervello come tutti i tessuti viventi è in continua trasformazione, si formano continue modifiche sia nell'attività delle cellule che nelle loro connessioni, e questo in dipendenza di una quantità di fattori sia interni che esterni, che rende l'analisi del nostro Sistema Nervoso estremamente complicata. Per fortuna, ragionando in termini di quanti di energia e campi vibratori, molti aspetti tendono a semplificarsi, dato che nella loro essenza si rapportano agli stessi meccanismo vibratori di fondo.

Per fare un esempio pratico, prendiamo una patologia come una depressione grave, intensa, che chiamiamo Depressione Maggiore. I medici sono addestrati ad interpretarla come un malfunzionamento nel normale e corretto funzionamento degli scambi elettro-chimici delle cellule nervose, in particolare come un deficit di neurotrasmettitori, basando la terapia sulla somministrazione di una droga, farmaco, che ha la funzione di implementare la funzione di neurotrasmissione, agendo su un solo neurotrasmettitore, ovvero su due, i quali generalmente non sono in grado di funzionare solo sulle aree che sono realmente malfunzionanti, ma finiscono con l'influire anche sulle aree che non necessitano di alcuna implementazione, fenomeno che va sotto il nome di side effects, SINTOMI AVVERSI.

Pare comunque poco probabile che un simile intervento rozzo e brutale, posso esplicare effetti positivi con un minimo di effetti avversi e con capacità di recupero di uno stato di equilibrio e quindi di guarigione vera e propria.

Ne abbiamo discusso a lungo, ma al momento siamo del parere che una cura quantica per la Depressione Maggiore e tutte le altre forme depressive, sia da ricercare in una macchina in grado di analizzare il livello di funzionamento per aree del Snc, rilevarne il livello di energia e produrre delle correzioni stabili, costanti in queste aree e solo in queste, determinando un processo che possiamo definire guarigione o di stato di corretto funzionamento permanente.
Come si capisce, qui non si pensa a delle sostanze chimiche, ma bensì direttamente si pensa ai livelli di energia di funzionamento delle cellule nervose, indipendentemente da come queste sono ottenute attraverso il meccanismo recettore-neurotrasmettitore, ma solo come un insieme di livello energetico del tutto simile a quello che è presente nei soggetti sani.

Il ragionamento è  semplice: se alla fine della fiera, quello che conta è la quantità di energia che circola nelle cellule, se forniamo un livello di energia giusto ed equilibrato a tutte le cellule delle varie aree cerebrali, la regolazione complessiva del sistema deve finire per andare verso un equilibrio che definiamo stato di salute ovvero assenza di patologia funzionale.

Ritornerò su questi punti nei prossimi articoli, intanto vi accenno ad un'altra importante caratteristica del nostro cervello: il funzionamento del cervello e le funzioni della mente sono inestricabilmente connesse con quelle dell'ambiente in cui il cervello è collocato. Vedremo cosa questo significa più in dettaglio e quali sono le implicazioni, spesso del tutto sconcertanti in confronto a chi pensa al cervello come ad una macchina determinata dai geni, aperta alle esperienze sensoriali, ma in definitiva, un sistema che si manifesta solo in modo autonomo ed autogeno. Invece, molte sue funzioni sono la risultante di energia interna e di livelli di energia che si trovano nell'ambiente, e gli organismi complessi, in alto nella scala evolutiva, sono dotati di sistemi intelligenti in grado di ricordare ed apprendere, che non si trovano solo nel SNC ma anche in altri organi, mediati più che dai soliti neurotrasmettitori, regolati da energia che corrono lungo trasmissioni neuropeptidiche e su livelli di potenziale elettrico funzionale.
Pensate alla Psico-neuro-immunologia, un sistema altamente esperto, in grado di regolarsi su un proprio livello di omeostasi (quando tutto va bene) e che si collega a livelli di ormoni endocrini che sono regolati a livello del cervello (ipotalamo, ipofisi ed epifisi).

 Intanto cominciate a rifletterci su.

a. lorenzi.
Neuroscienze del comportamento.

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english text

The quantum approach to neurosciences.


For many years I had the opportunity to develop a new way of thinking about brain function and therefore the events of that spacewe call MIND.

Actually this approach concerns the biology in all aspects of micro and ultra-thin, and therefore impacts significantly with the physicality of what we call living organism, its organs and systems, its functions and its minute structures, the ultrastructures that arewithin the single cell



Well, we know of at least 80 years that there is a crossing point between the particle and the wave energy, ie a ball, let's call it, for convenience, which represents the structural components of the atom (in fact there are dozens and dozens of particles, including the infamous gravitons (gravitons), the particles that mediate the force of attraction between the masses), and the pure energy that represents the value of manifestation of the effects of particulate matter.


For example, the experiment on the speed of neutrins from CERN recently made, is disclosed as a series of particles accelerated by magnets, in conditions close to vacuum and temperatures close to those found in intergalactic space, such as a speed impressed at the tiny particles in nature shot from our sun (and beyond), within finitesimal mass compared to that of neutrons, and then detected in their speed, which appears to be superior to that of light,according to the effects of their impacts on a wall made ​​up of matter from other larger particles.

Well, quantum physicists are inclined to give a very different interpretations of this experiment. Meanwhile, there are only particles, but waves of energy, with a trajectory, an amplitude and frequency, and above all capable of carrying an amount of energy,also according to the speed of propagation. To summarize and synthesize much: the characteristic of this wave and its propagation speed, that's all we have when we talk about the matter. In short, no one denies that the light, for example, has also a 
particles component, but this totally irrelevant to the interpretation of its phenomena and spectrographic analytical, since the quantum physicist and mathematician, interested to know how stuff packets of energy, in which direction and how much energy carry.
(By the way, shoot a ball is one thing, another thing is to produce a waveform of a certain type, which does not meet any resistance, but depends only on the medium in which it is running, at CERN, have only thought about the neutrins as to accelerate the ball in the air for obvious reasons of realization of the experiment.
 In fact, if we think of an electron as a wave form, things do not change with respect to neutrins).

Similarly, the atom, for the quantum is an infinitesimal mass of matter,which manifests itself through its own energy and overall waveform,resulting from all the waves of the individual particles. In addition, the protons and electrons are not unitary entities, but in turnheld together
by interactive forces  composed of other sub-particles, whose material entity borders is on almost anything,near zero, as they say. Accumulation billions of billions, we do not put together the weight of a billionth of a gram. Very different is the question if we introduce the variable kinetics, ie the speed at which the particles move. If I make a neutron impact on a stone, throwing at a speed a thousand times the speed of light (hypothetically), we see that the stone is disintegrated, as the mass of the neutron is frighteningly high.
But if I speak under the terms of quantum physics, I can not speakof a mass, rather than speak of a waveform very energetic, able todisrupt the waveforms in the field where comes in contact.

But to the speech that interests us, that of biology and neuroscience in particular, studying the interactions of nerve cells and their connections. 
Many years ago, when working with a noisy, bulky computer, which provided a three-dimensional reconstruction of point-like molecules, I was stunned when I got to talk to two of the mathematical who preparing the software that performed the operations that we needed.  They were twins b
rothers, one male and a sister, Indian, brown, blacks eyes, straight hair thick and very dark, almost bluish tones
They told me they had followed a course at Stanford for the mathematical analysis applied to the quantum and for them, we wanted to depict those molecules, including DNA also did not have the meaning that we gave as biologists. In short, while we thought we would find a piece of DNA, RNA, and a piece of a protein  resulting, they thought they should move the discussion in terms of a quantity of energy from somewhere in the cell,  to somewhere else or even end up out of the cell, to enter other cells where it was used, or rather lost, consumed,destroyed.
The discussion continued in the next few days with my otherclassmates and I began to argue that in fact, rather than find amolecule that opens a lock, and a receptor that is aneurotramettitore, you had to think of some energy that istransformed as in a microprocessor one level to another, and thatthis transfer of energy you should search for the meaning of the effect we were looking to play on the field.I thought that our brain is actually a universe of waveforms that carry and exchange energy,  and this also leads to changes in the physical state of brain structures.
In a different way: to open that switch, we do not need to think of just one key that opens a lock, but also more realistic threshold to an amount of energy (waveform), which determines the opening or closing the door. as in an electric gate, when you push a button that sends current to the opening mechanism, changing its physical state.

So there is a passage from the plane of pure material to that of the pure and intangible energy, and vice versa, from that of pure energy to the matter, in this case living material, but similar for the inorganic one. Careful note: when we speak of pure energy, we do not indicate something intangible, elusive and no materiality. Simply talking about a subatomic level and sub particle,  something of purely vibrational, and more precisely of a field, or field created by particles that turn on themselves according to 5 different speeds  called SPIN and create a vibrational nature.

In essence, between light and lead, there is a difference in the spin combination of various particles, resulting in two different manifestations of vibrational (still made of matter, as long as you understand that the matter of which we speak is something that turns enormous speed, and vibrates with a frequency of billions of billions in a thousand part of a second.



It is the same question for Einstein when he asserted that the moon revolves around the sun because in essence, the empty space (apparently) in which there are the two objects is bent, and the Moon can only follow a path that typeBut really, what forces allow that to happen? If space is not empty, it means that there are sub particles that overall as a kind of fabric, which we call the Field, that is, a field that has certain properties. In this case, it is a tissue of gravitons, particles with a given spin, which mediate the force exerted by the sun, compared to that exerted by the Earth. (I will not mention the gravitin, why should I make affectations even more coarse).



For the speech that are interested in this article, please bear in mind that the energy that manifests itself in the field is generally discontinuous, but varies according to the quantum levels, ie from a level q, will go to a level q + or q-

It 'the same mechanism, but at a more subtle level that regulates the passage of electrons of any atom: we know from 80 years, that this shift is based on an energy used (in different forms) and based on a jump target If we increase heat, the electron jumps to a higher level, and vice versa if we subtract heat. So there is a passage between matter, energy and vibrational manifestation of our physical universe, and everything is settled at the quantum level.


to be continued