18.1.12

L'inutile leggerezza di Rainews24.

Corradino Mineo non deve aver fatigato molto per diventare giornalista,
 proveniendo da Partinico (dove le serre con piantagioni di mariujana si confondevano con quelle di ortaggi e frutteti); infatti si è subito fatto largo al Manifesto, se non erro, fucina di molti degli attuali giornalisti intellettuali, (ricordate il primato della sinistra, di Togliattiana memoria, che fece scrivere al Togliatti su Rinascita, una censura totale della pittura e arte astratta, poi replicato
 dal povero Guttuso, che pur contrario all'astrattismo, come amico stretto di Picasso, non poteva certo far bollare i suoi amici come ... assurdi).

Va bene, si dirà, erano altri tempi, quegli anni cinquanta e sessanta del Togliatti e della sua supremazia intellettuale (sic!). Basta vedere come un personaggio come il filosofo Massimo Cacciari, un vero e proprio esponente di quella Nuova Gauche che Guattari e Deleuze definivano e bollavano come esponenti del Marketing filosofico, in prima fila Bernard E. Levy e i suoi happening.

Bene, Cacciari, si diceva, in prima fila al funerale di un grande uomo, Don Luigi Verzé, che lo aveva chiamato a tenere una cattedra di filosofia presso l'Università annessa al suo centro ospedaliero, quel Cacciari una volta tra i cofondatori della rivista Mondo Operaio, lui che ovviamente mai ha tenuto in mano un cacciavite, e che a rileggere a distasnza di 30 anni le sue, viene o la nausea o da sbellicarsi.

Un filosofo che non è certo un classico della filosofia, nè uno che in politica vede chiaro e lontano (ricordate la candidatura di Pisapia a sindaco di Milano?).

Ma un'altra personalità, in ambito giornalistico tiene alta la bandiera del primato intellettuale della sinistra: Corradino Mineo.
Resta solo da fargli capire che nel 2012, una rete come la sua, fatta di servizi acquisiti da agenzie esterne operanti nel mondo e da piccole rubriche pret à porter, rullate per 24 ore è pleonastica e fuori dal tempo e dal mondo.

Magari un giorno gli spiegheranno a lui e allla sua omologa femminile (Lucia Annunziata, ex direttore di Garanzia Rai), che la rete rende inutile servizi pubblici di quel tipo.

Professor Monti, lei è d'accordo? Se si vuole risparmiare sui costi rai e compensare le minori entrate da canone, eliminare reti del tutto fuori dal mondo e dal tempo come rainews24 non può che essere una necessità.
Ma poi, leggere i giornali in tv, è veramente utile? Forse a perdere un poco di tempo e tenere impegnati i praticanti e nuovi giornalisti, che così possono maturare per altri lidi.

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