8.11.11

Analisi della personalità di Alberto Stasi.

Dal momento che oggi inizia il processo di secondo grado ad Alberto Stasi,
 riconosciuto non colpevole in primo grado, mi accingo, con le solite avvertenze, (valutazione solo su analisi video, e assenza di test clinici, assenza di pretesa validazione e asseverazione), a tentare una delineazione della personalità del nostro Alberto, principalmente in base ai filmati che lo ritraggono in comunicazione, in particolare a un programma televisivo credo Matrix, in cui era ospite in studio.

La cosa che per primo colpisce nell'analisi espressivo-facciale di Alberto è la sua acutezza dello sguardo che si unisce a una notevole simmetria dei due emivolti, segno di un ottimo equilibrio del funzionamento sincrono dei due emisferi cerebrali. Probabilmente il nostro è persona molto metodica, sistematica, pianificatrice e con una notevole tendenza a prevaricare sui soggetti con cui intrattiene relazioni sentimentali.
 Il suo egocentrismo è certamente elevato, unito ad aspetti di determinazione che sfiorano la coazione e sicuramente a livello mentale interno sono attuate notevoli attività e procedure ossessive.
Mi viene in mente che aspetti simili a quelli del nostro Alberto richiamano profili personologici di un elevato numero di personalità che sono rimasti coinvolti in crimini efferrati e inattesi (casistica Usa).

Questo tipo di personalità in genere lavora su due piani spesso ben separati, uno aperto o overt e l'altro coperto, covert, intendendo che hanno la capacità di vivere esperienze e stati emotivi dentro il loro mondo interno (cosiddetto CONFINAMENTO EMOTIVO) e manifestarsi all'esterno in modo distaccato e insospettabilmente differente, più simpatetico con l'immagine di funzionamento sociale cui tendono ad aderire.

Si tratta generalmente di personalità poco empatica, poco inclini a manifestare i loro sentimenti ma che possono anche sfociare in momenti in cui l'onda emozionale tende a strabordare all'improvviso, portandoli a manifestare quel pezzo di mondo interno che normalmente è covert e quindi inaccessibile alle persone con cui sono anche intimamente legate.

Molti soggetti che appartengono a questo profilo personologico come il nostro Alberto Stasi, spesso hanno una vita sentimentale duplice, con relazioni nascoste e se sposati praticamente intrattengono due relazioni in parallelo (o anche più), una all'insaputa dell'altra e comunque sempre seguendo il principio del confinamento emozionale, vero e proprio meccanismo regressivo-difensivo, argine e baluardo della loro complessa personalità.

Ciò spiega la duplice componente della sua sessualità, centrata su aspetti fetish, ma realizzata poi in un contesto più casereccio, come quello rappresentato dalla fidanzatina, Chiara Poggi, che probabilmente presentava aspetti di volontaria sottomissione sessuale, in un gioco di reciproco assecondamento delle componenti fetish. Sembrerebbe comunque poco plausibile che la fidanzatina fosse completamente all'oscuro delle componenti pulsionali fetish e anche web pedopornografiche (ripeto, legate solo alla visione delle immagini e filmati, non alla loro attuazione) di Alberto Stasi, ed è anzi probabile che abbia cercato di assecondarle, reputandole del tutto prive di conseguenze preoccupanti per la di lei vita e prosecuzione della relazione con Alberto.

Su questa base, per quanto resti elevata la probabilità di un innesco di aspetti emotivi caricati negativamente tra i due, non sembrerebbe plausibile che la motivazione di Alberto Stasi a uccidere Chiara e poi inscenare quella brutale rappresentazione della scena del crimine, possa trovare inizio in un diverbio concernente la vita sessuale di Alberto, le sue fissazioni fetish e le sue componenti regressive, fino a motivarlo a compiere un delitto d'impeto, poi camuffato nel modo che sappiamo. Per la stessa ragione, il rifiuto di Chiara a effettuare video riprese in posizioni e camuffamenti rispondenti alle richieste del suo Alberto, sembra motivo poco probabile per canalizzare in modo deviato la sessualità di Alberto, fornendo la spinta ad uccidere Chiara.

A. Lorenzi
Biosincr Research Swiss
Neuroscienze del comportamento