9.2.11

Le due bambine svizzere e gli esperti televisivi.

Questa sera ho ascoltato al Tg4 delle 19, in apertura, in collegamento telefonico,
 il parere dell'esperto Professor Meluzzi (uomo ben addentro alla politica da molti anni). Il professore ci ha illustrato il suo parere, cioè che il padre suicida delle due sorelline svizzere è una persona mossa da un odio feroce verso la moglie e che ha preordinato un piano per fare male a lei; però probabilmente si tratta di un comportamento complesso, di una personalità in preda a una forte ossessione e che probabilmente le due sorelline sono ancora nascoste; e siamo ben lontani da scoprire dove può averle lasciate. Sono nelle mani del signore, dichiara il Meluzzi, ma è probabile che non siano morte.


Bene, anzi male: sappiamo che nel 95% dei casi internazionalmente noti, in circostanze come quelle che riguardano il padre e le sue due gemelline, la probabilità di trovarle in vita è praticamente residuale. Posso dire che se mi chiedesero se le due bambine sono vive, non potrei che rispondere con un diniego, una quasi certezza della loro tragica fine ad opera del padre, suicida.

Quello che ancora non riesco a comprendere è quali teorie, e data base sono seguiti dai grandi esperti televisivi e mediatici, dal momento che assieme ai miei colleghi ci siamo scambiati pareri che convergevano tutti sulla quasi certezza dell'uccisione delle bambine.

Naturalmente si devono scoprire i corpi, e questa operazione prenderà molto tempo, ma non sarebbe meglio lasciare da parte le larghe e consolatrici braccia del Signore, e applicare teorie e conoscenze scientifiche?

A chi giova introdurre tutta questa incertezza (a parte la stampa che ci marcia sopra), in campo professionale?

Immaginiamo adesso che al Tg4 mi chiamino al telefono e mi rivolgano le stesse domande rivolte al Prof. Meluzzi, cosa avrei risposto?

Che il padre, morto suicida in modo violento, gettatosi contro un treno in transito in un luogo estraneo e desolato, ha terminato la sua esistenza in modo violento e tragico, che tutto lascia pensare a un aspetto compulsivo e forse anche vicino ad aspetti dissociativi, per quanto sempre all'interno di un funzionamento personologico organizzato e finalizzato (almeno in apparenza) e che con quasi certezza ha ucciso le due bambine in esecuzione di un suo progetto ben definito.
(Come si vede sull'analisi personologica e funzionale c'è convergenza).

Cosa penserebbe il bravo giornalista e direttore del Tg? Che così tolgo ogni speranza, che non vale nemmeno più la pena di effettuare ulteriori interventi in diretta, che tanto tutto è stato detto in poche frasi. Molto meglio lasciare delle porte aperte, creare un serial in cui fino al tragico colpo di scena finale, si possa imbastire una serie di collegamenti, programmi televisivi e vendere pubblicità, passando all'incasso. E' il business bello mio, mi dico. E questo vale in genere, voglio dire, niente contro il Tg4 in particolare: anzi niente contro nessuno.