10.5.11

Invito a presentarsi in Commissariato, brevi note personali.

Una esperienza personale di questo 10 Maggio 2011. Per la prima volta in vita mia, a 55 anni sono stato convocato in Commissariato a Firenze, per motivi di Polizia giudiziaria, invito recapitatomi dalla locale stazione di polizia, per il tramite di due agenti. Vi scrivo di questa esperienza amiche, perché come è già capitata a diverse altre persone prima di me, potrebbe accadere anche a voi. La
 mia convinzione è che male non fare e paura non avere, quindi mi regolo così, tenendo presente che non sono un Berlusconi in ogni senso: non ho i suoi soldi, potere e tantomeno penso male della magistratura e forze dell'ordine. Anzi, a dirla tutta, le persone che ho avuto di fronte mi danno l'idea di essere gente onesta e seria.

Finalmente alle ore 11, dopo un viaggetto di un'ora e mezzo Versilia-Firenze, sono di fronte alla autorità che vuole ascoltarmi, non so bene su quali fatti e circostanze, ma per una mia esperienza personale, avendo avuto una piccola guerriglia con una Commissione di abilitazione alla professione di Psicologo, pensavo che poteva trattarsi di questa, sia pure a 6 anni di distanza.

Invece, mi viene chiesto se ho smarrito a Firenze, credo, la mia patente, che tranquillamennte estraggo dal portafoglio e consegno al richiedente.
Inoltre mi si fa presente che sembra che la mia persona sia stata vista a Firenze (città che conosco pochissimo), in un passato recente, qualche mese o entro un anno non ho ben capito, e in particolare di sera.

Rispondo la mia verità: dopo la laurea in psicologia sono andato a Firenze per l'esame di abilitazione alla professione durante il 2004-2005, dopodiché, sono stato a Firenze credo l'anno successivo, un paio di volte, proveniente dalla stazione ferroviaria di Viareggio e in attesa presso la stazione di Firenze la combinazione per Bologna. Di certo, dal 2006 non sono più stato a Firenze, città che non amo particolarmente per il clima di spersonalizzante méta di turisti da assalto.

Uno strano colloquio, protrattosi per un'oretta e mezzo, dove la mia personalità era praticamente tagliata a fette, trafitta da domande e collegamenti del tutto spersonalizzanti e praticamente incomprensibili.
Conclusione: non so ancora cosa sarebbe successo durante quel giorno o periodo, forse di sera in qualche zona di Firenze, e perché si è arrivati alla mia patente e al mio nome, ma certamente so che Firenze non la vedo da almeno 5 o 6 anni!
Mi è stato chiesto il numero del cellulare, che peraltro porto sempre dietro con me, pur tenendolo spento. Mi è venuto in mente che almeno il cellulare potrà dimostrare che era allacciato alla solita cella Telecom Italia Mobile vicino casa mia anche in quei giorni che  sono oggetto di indagine.
Tra l'altro, dal mese di Settembre del 2010 non ho fatto che entrare e uscire dal reparto di day surgery di dermatologia e day surgery di chirurgia dell'Ospedale Versilia. Se almeno questo potesse essere di aiuto alle persone che indagano in merito alla questione (ripeto a me ignota e spero che lo resti).
Come vivo? cosa faccio? Voi lo sapete amiche, ho svolto ricerche e attualmente, per problemi assai gravi di salute, ho dovuto cessare una attività professionale che avevo intrapresa da poco tempo.

Beh, spero che nel frattempo gli inquirenti abbiano modo di trovare chiarimenti e risoluzioni alla loro indagine, e di poter essere lasciato fuori da problemi che riguardano la mia presunta presenza serale a Firenze e la mia patente, dato che Firenze non la vedo da anni (tra l'altro ho trovato il casello che prima era a Lucca, spostato all'uscita per Camaiore e una serie interminabile di lavori sulla Firenze Sud, che all'epoca in cui la percorrevo per recarmi a fare gli esami, era comunque un tratto di autostrada non meno infernale). E pensare che a Firenze abita una  mia cugina e non sono nemmeno mai stato a casa sua.

Probabilmente la mia allergia per la bellissima Firenze dipende dal fattore politico e sociale (a mio avviso una città troppo avvolta in una forma asfissiante di illiberalismo, dominata da 45 anni da un unico colore partitico, che spadroneggia in lungo e largo, a volte con merito a volte con demerito, ma sempre all'interno di un clima assolutistico, di ferreo controllo di tutte le istanze associative e istituzionali; altro che Bologna!). Poi ogni tanto si scoprono i coperchi (vedi la immane speculazione di Castello detta Scuola Marescialli, o la Multisala e altre sciagurate devastazioni urbanistiche a vantaggio degli speculatori, ma vi ricordo i continui appelli del re degli imprenditori progressisti e buoni, innovatori, che come patron della fiorentina calcio, vogliono realizzare la Cittadella, giusto) ma subito il coperchio si richiude rapidamente. Infatti, chi parla più dell Baldassini Tognozzi Pontello o di Riccardo Fusi o della telefonata al Fusi fattagli dal Vicepresidente della Regione di allora, On. Riccardo Nencini? - Ascoltami bello, bene- iniziava la breve telefonata.
Eh, sono lontani i tempi in cui si montavano le tende nelle aree in odore di speculazione edilizia, vero ex sindaco Domenici?

Ma poi la conoscenza di tutte queste storie di speculazioni edilizie, vere o presunte, di Bunga-Bunga eccetera, servono alla nostra esistenza? Ci fanno vivere meglio o contribuiscono a farci crescere?
Alla prossima amiche e amici, e pensate alla vostra crescita umana, a deprogrammarvi e ad espandere la vostra consapevolezza (che come avete iniziato ad imparare non significa chiudere gli occhi e rifuggire la realtà: ricordatevi il film di Kubric, Eyes Wide Shut, di cui ho parlato nel post qui).
a. lorenzi