Ritorno brevemente sulla esperienza di tempo fa, per chiarire alcuni punti, visto che ricevo una quantità di mail e così rispondo a tutti (spero).
Allora, ci sono molti metodi o tecniche per entrare nell'esperienza della meditazione e sappiamo che questa ha diverse gradazioni, ma di per sé, è possibile che qualcuno raggiunga subito uno stato profondo, già dalla prima esperienza.
Per quanto sembri strano o contraddittorio, non ci sono insegnanti di meditazione, in altre parole, nessuno può insegnare a meditare, ma può solo fornire una "esperienza guidata", se si ritiene capace di farlo. Quindi se trovate libri o corsi del tipo, meditate in 5 minuti, o imparare la meditazione in un'ora in video, sapete già che sono delle squallide operazioni di markette. Chi introducce alla deprogrammazione lo fa solo con chi ritiene di farlo e sempre senza alcuna ricompensa monetaria.
Inoltre, le molte metodiche o tecniche (noi abbiamo seguito quella Vipassana. cioè guardare le cose come realmente appaiono) sono solo dei trucchi, dei modi per metter fuori uso la nostra parte sinistra del cervello, la parte più razionale, per addormentarla e permettere ad altre parti cerebrali di espandersi. Nella nostra esperienza guidata, cioò accadeva perché iniziavamo a vedere dei banalissimi oggetti o fiori o gocce d'acqua, in modo differente da come le consideravamo fino a un minuto prima e questo mette KO la nostra razionalità.
Solo in questo modo si può operare uno switch, commutare ed entrare in uno stato di coscienza differente che chiamiamo meditazione.
L'unica cosa che veramente conta, è prepararsi a questo stato attraverso un periodo di "DEPROGRAMMAZIONE", cioè di cominciare a vedere noi stessi in modo differente da come lo facciamo ogni minuto. Ad esempio, nessuno ha un nome, quando nasciamo qualcuno lo affibbia ma qui non c'è nessuna Carla o Marco, come dicevo, vi ricordate? Solo accogliere l'idea che noi non siamo quello che pensiamo di noi stessi, apre una finestra alla deprogrammazione mentale.
Inoltre, sarebbe bene assumere una postura corretta, seduti con le gambe incrociate e la schiena ben dritta, ma non è essenziale. Anche il respiro, per quanto assai rilevante, non influisce sulla meditazione, a meno che la tecnica che si usa per meditare sia proprio incentrata sul respiro (cosa che faccio io di solito).
Certamente mantenere una postura corretta, in perfetto equilibrio, applicare una metodica di respirazione, aiuta molto nel generare quel vuoto mentale che introduce alla meditazione, ma non è essenziale. Più importante è riuscire a far scorrere i pensieri senza cercare di controllarli, solo osservandoli come se fossero nuvole che scorrono in alto, nel cielo. Passano silenziose, una dietro all'altra, e ci si limita a guardarle. Dopo un certo periodo, la mente tende a spegnersi, e se uno ci riesce, può entrare in uno stato di coscienza differente, sempre che non cada addormentato.
Bene, spero di aver soddisfatto le domande e ricordiamoci che le risposte vere, quelle che contano non sono quelle di Dio o del capoufficio o del giudice, ma solo quelle che ci formiamo durante un processo di analisi in stato di deprogrammazione. E vediamo che le domande sono sempre le stesse per tutti; chi sono, da dove vengo e dove vado. Se uno si pone queste domande razionalmente, come faceva Sant'Agostino, non riuscirà ad arrivare lontano, perché i condizionamenti mentali hanno il sopravvento.
(Agostino spiega bene la sua Illuminazione nelle Confessioni " ero esausto, piegato sul tavolo, un refolo di vento girò la pagina del libro e i miei occhi lessero quello scritto, guardando con altri occhi").
Solo dopo essersi tolti il nome e i pensieri consueti su di noi e sul mondo, possiamo tentare di fornire le risposte.
(Agostino spiega bene la sua Illuminazione nelle Confessioni " ero esausto, piegato sul tavolo, un refolo di vento girò la pagina del libro e i miei occhi lessero quello scritto, guardando con altri occhi").
Solo dopo essersi tolti il nome e i pensieri consueti su di noi e sul mondo, possiamo tentare di fornire le risposte.
Ciao a tutti e a risentirci,
al
Per coloro che leggono l'inglese, oltre a The Book of S, consiglio questo altro,
sempre di OsHo: Meditazione, prima ed ultima libertà.
Per gli amici che lo chiedono, ho tutti i libri di OsHo e anche un 50 ore di suoi discorsi, che gli amici del ashram mi hanno fornito. http://www.osho.com/Main.cfm?Area=MedResort&Language=Italian