29.8.12

In attesa del Dna, ancora su Serena Mollicone e famiglia, con affetto.


 Suo padre Guglielmo viene prelevato dal maresciallo comandante della locale
stazione dei carabinieri, Franco Mottola, direttamente nella chiesa mentre si
celebra il funerale. La procedura solleva perplessità perché si scopre che non c’è nessun motivo di urgenza, si tratta solo di una semplice convocazione burocratica, e prelevare qualcuno in quel modo significa screditarlo agli occhi dell’intero paese e quindi dell’opinione pubblica.
Il 6 febbraio 2003 viene accusato del delitto il carrozziere Carmine Belli, che aveva testimoniato di avere visto la ragazza proprio il giorno della sua scomparsa. Ma dopo 17 mesi di carcere Belli viene assolto. Non prima di avere ammesso di essersi inventato la testimonianza su suggerimento “di un’altra persona”, della quale però non fa il nome. Nell’aprile del 2008 il brigadiere dei carabinieri Santino Tuzzi dichiara ai magistrati che Serena alle 11,30 del giorno in cui è sparita si era recata nella caserma dei carabinieri del paese. L’11 aprile Tuzzi si suicida sparandosi un colpo di pistola in testa.
La versione ufficiale, basata su non si sa cosa, afferma che si è sparato a causa di problemi sentimentali, ma la figlia di Tuzzi dichiara che il padre si è suicidato per avere rivelato che aveva visto Serena nella caserma dei carabinieri. Sopra la quale abita il maresciallo Mottola con la moglie Anna e il figlio Marco. Essi finiscono tutti e tre nel registro degli indagati assieme a Michele Fioretti, ex fidanzato di Serena, e sua madre Rosina Partigianoni. Poche settimane fa il GIP Angelo Valerio Lanna ha deciso che il 18 settembre si proceda al prelievo del DNA di tutti e cinque gli indagati. Perito di parte per Guglielmo Mollicone è il generale dei carabinieri Luciano Garofano, il famoso ex comandante dei Ris.
Ci ricordiamo quella sera in cui di notte, la nostra auto era seguita da una pattuglka dei CC. Ci sono dei comportamenti del tutto anomali dei CC che andranno indagati e chiarificati.