La mattina del 24 Aprile, tutti i media parlano della pubblicazione delle motivazioni della
sentenza di annullamento della condanna di Antonio Dell'Utri, da cui emerge che il Dell'Utri era stato un mediatore tra componenti mafiose e Berlusconi ma non è sufficientemente provata la sua partecipazione a qualcosa di allargato alla mafia. Non sufficientemente provato è il termine. Sembra quasi che ci siano riusciti, ma non a sufficienza, è mancato un pelino. Va bene, sarà per un'altra volta.
sentenza di annullamento della condanna di Antonio Dell'Utri, da cui emerge che il Dell'Utri era stato un mediatore tra componenti mafiose e Berlusconi ma non è sufficientemente provata la sua partecipazione a qualcosa di allargato alla mafia. Non sufficientemente provato è il termine. Sembra quasi che ci siano riusciti, ma non a sufficienza, è mancato un pelino. Va bene, sarà per un'altra volta.
Bene, il nostro Berlusconi, che non sentiamo parlare da diverse settimane, accende i microfoni per mettere in guardia i suoi e prepararsi al fatto che probabilmente le sinistre, sentendosi probabili vincitrici, potrebbero pensare di andare alle urne a Ottobre.
Ora, a noi non interessa la comunicazione di Berlusconi dal punto di vista del suo contenuto, niente di più che una sparata, quanto sottolineare come, con una mossa rischiosa ma certamente da maestro di comunicazione, il Berlusconi ha spostato l'attenzione dei media (che hanno subito abboccato, oltre ai suoi avversari politici che subito hanno replicato e giurato fedeltà al governo Monti) da fatti personali che lo coinvolgono e accostano a vicende para mafiose, che dico subito ritengo del tutto estranee al Berlusconi, su fatti che lo vedono in veste di leader di un partito di grandi consensi.
Bersani non ha perso tempo per replicare a Berlusconi che lui è fedele alla maggioranza nazional-popolare che sostiene il governo Monti e che se qualcuno tradisce la sua parola non sarà certo lui. Il solito battibecco che serve ai due politici esponenti del 48% dei voti italici, di tenersi sotto gli occhi di bue dei media.
Vedremo se alla fine il gioco continuerà a favorirli come normalmente dovrebbe accadere. Da studiosi esterni, stiamo alla finestra ad osservarli.
Da ultimo, una nota sul programma dello scaltretto furbetto Flavio Volo, che su rai3 si rivolge a un pubblico di deficienti. Caro Volo, troppo facile strappare applausi a dei deficienti incalliti. Tutto qui.