30.4.12

Perché Aulin (Nimesulide) continua ad essere venduto in Italia?

Sul perché ufficialmente l'Aifa dice  che i vantaggi, i benefici del farmaco sono maggiori
dei suoi potenziali rischi. ma noi di questo blog, e molti altri ricercatori europei, non ci fidiamo troppo delle varie agenzie di controllo e autorizzazione sui farmaci, sia italiche che europee (quelle europee anche meno).

Ad ogni modo, riguardo Aulin si parla di giri di mazzette e incontri, assunzioni di figlie di persone che dovrebbero controllare. Insomma: le solite storie di sempre, che sempre ci troveremo a leggere e ad ascoltare nei processi che seguiranno e che non cambieranno fino a quando qualcosa di sostanziale non cambierà nei rapporti tra le persone.
Prima di farvi il copia incolla dal Corriere e da altri siti, un grazie al procuratore Guariniello.

Sulla Nimesulide so che l'azienda che la registrò, rinunciò a compiere le fasi di sperimentazione per la commercializzazione perché la ritenevano troppo rischiosa e piena di problemi. Così cedettero il brevetto della molecola ad una grossa multinazionale che poi la commercializzò.
Ricordo che dal 2002 Islanda, Spagna e poi altri paesi europei hanno ritirato l'autorizzazione alla vendita.Certamente, il vostro medico mutualista, da anni non lo prescrive più, ne siamo sicuri, non perché non sia più venduto, semplicemente perché non vuole correre rischi.
Di questa ed altre indagini sul mondo dell'industria dei farmaci e sulle varie agenzie pubbliche di controllo, la Gabbianelli di rai3 non ha ancora detto nulla ma ha parlato della vicenda Aspartame, che ben conosciamo.

Incontri con il «numero uno» dell'Aifa (l'Agenzia italiana per l'approvazione e la sorveglianza sui farmaci) Nello Martini sono agli atti dell'inchiesta torinese guidata da Raffaele Guariniello. E che oltre alla corruzione ipotizza un sistema che potrebbe avare arrecato danni alla salute dei cittadini. Un esempio: il caso Aulin. Nimesulide è la molecola, Aulin è il farmaco più noto tra i molti in commercio che contengono questo principio attivo. Un anti-infiammatorio (Fans) che può anche avere gravi effetti collaterali sul fegato. Mai approvato negli Stati Uniti e in Giappone. Ritirato nel 2002 in Spagna e Finlandia. E nel maggio 2007 in Irlanda dopo che sei pazienti subirono un trapianto di fegato per sopravvivere alle lesioni causate dall'abuso del farmaco. 

L'Italia nicchia, a chi ne chiede il ritiro viene risposto che i benefici in un certo sono superiori ai rischi. Basta rispettare l'obbligo di prescrizione da parte del medico. Di verifiche e studi per appurarne la reale pericolosità non se ne parla. Solo monitoraggio. Perché? La risposta in un filmato di due minuti. Un mediatore passa una mazzetta a Pasqualino Rossi per «lasciare tranquillo» l'Aulin. Un regista con le stellette ha immortalato immagini e suoni del pagamento in contanti, la gioia del numero due dell'Aifa (rappresentante anche nell'Emea, l'agenzia europea per i farmaci), la sua corsa in banca per coprire il conto in rosso. Un corto da YouTube agli atti della richiesta di 20 ordinanze cautelari, su 30 indagati (ma forse saranno di più dopo gli interrogatori di oggi in carcere a Roma), da parte della procura di Torino dopo due anni di inchiesta sull'Aifa partita (gennaio 2006) da alcuni dossier per l'approvazione di alcuni farmaci bioequivalenti o generici. I provvedimenti, firmati dal gip torinese, riguardano Pasqualino Rossi (carcere) e Antonella Bove (arresti domiciliari), dirigenti Aifa. Altre ordinanze (tre in carcere, tre in casa) riguardano procuratori delle aziende: Matteo Mantovani, Sante Di Renzo, Mario Umbri, Piera Campanella e Francesca Fiorenza. Un sesto manager è ancora ricercato: sarebbe all'estero. 

Tutto registrato, immagini e suoni. Prove contenute nelle 700 pagine della richiesta di 20 arresti, che poi il Gip ha «sintetizzato » in soli otto arresti e 400 pagine di ordinanza. Anche Nello Martini, che smentisce di essere indagato, è protagonista di intercettazioni chiave: le cimici degli investigatori (i carabinieri dei Nas di Torino, Roma, Padova e Alessandria), per esempio, ne avrebbero registrato parola per parola un incontro con i vertici della Glaxo in un albergo di Verona. Che cosa si sono detti è agli atti. Come agli atti è la storia della figlia di un funzionario Aifa assunta da una delle aziende di cui il padre doveva essere tra l'altro «controllore». Da ieri tutto è in mano anche della procura di Roma