ovvero in alcune forme di depressione e nei
disturbi del sonno e convulsivi. http://fibromind.blogspot.it/2011/10/curare-la-depressione-grave-con-la.html Per la relazione tra onde magnetiche, campi e quanti, --------------------vedere http://fibromind.blogspot.it/2011/10/lapproccio-quantistico-alle.html Oggi si accennerà a questa metodica non invasiva di intervento
applicata ai sintomi della Fibromialgia, in particolare al sintomo più pressante, ovvero il dolore diffuso a livello muscolare.
La TMS è una metodica mediante la quale, attraverso una corrente appropriata, si genera una differenza di polarità in una barretta conduttrice che si traduce in un campo magnetico dotato di differenti proprietà a seconda del tipo di intervento e di obiettivo terapeutico che ci si propone. In particolare, si formano onde magnetiche ad altissima frequenza, molto rapide e di bassa energia, dotate della caratteristica di potersi espandere vettorialmente dalla superficie del cranio fino all'interno del cervello, penetrando entro una certa profondità (di solito tra i 2 e i 5 cm) e coprendo una area di irraggiamento assai limitata. Queste caratteristiche consentono di poter influire sui neuroni che si trovano compresi all'interno di una certa fetta di cervello, compresa in una determinata area superficiale e profondità.
La modalità di funzionamento si esplica attraverso la polarizzazione di interferenza delle onde magnetiche veicolate e il campo magnetico dei neuroni (pirenofori) compresi nell'area di intervento.
Ora, le modalità di intervento sono di due tipi: modulazione eccitatoria o modulazione inibitoria, in dipendenza della polarità di interferenza del campo magnetico veicolato. Quindi se devo intervenire in una area del cervello che presuppone una eccessiva attività inibitorio, dovrò fornire un campo magnetico che eserciti un effetto eccitatorio sui neuroni dell'area su cui lo indirizzo, vale a dire che devo fornire un bombardamento di micro-onde che svolgono funzione di depolarizzazione delle membrane citoplasmatiche dei pirenofori, in modo da promuoverne la loro maggiore attività. Viceversa, nel caso di un funzionamento eccessivamente elevato dei neuroni, fornirò un campo che promuove la iperpolarizzazione della membrana, in modo da causare un rallentamento dell'attività dei pirenofori.
Nel caso della fibromialgia, si notano in differenti aree del cervello, dall'ipotalamo alla corteccia temporale e parietale, una caratteristica displasia dei neuroni, dovuta anche alla eccessiva attività eccitatoria dei medesimi.
Quindi la terapia si basa sulla ripolarizzazione dei neuroni di queste aree specifiche, mettendole a riposo. Il punto di forza è basato sulla azione delle onde polarizzanti, sui canali calcio-dipendenti, altamente sensibili al voltaggio di membrana, che sappiamo si attivano solo in presenza di determinati valori soglia di voltaggio. Questi recettori sono a quanto sembra rilevarsi da studi recenti, assai sensibili alle onde magnetiche veicolate con la metodica in questione, conseguendo un vero processo di rimodulazione del funzionamento neuronale di tali aree.
Nel caso della fibromialgia, si notano in differenti aree del cervello, dall'ipotalamo alla corteccia temporale e parietale, una caratteristica displasia dei neuroni, dovuta anche alla eccessiva attività eccitatoria dei medesimi.
Quindi la terapia si basa sulla ripolarizzazione dei neuroni di queste aree specifiche, mettendole a riposo. Il punto di forza è basato sulla azione delle onde polarizzanti, sui canali calcio-dipendenti, altamente sensibili al voltaggio di membrana, che sappiamo si attivano solo in presenza di determinati valori soglia di voltaggio. Questi recettori sono a quanto sembra rilevarsi da studi recenti, assai sensibili alle onde magnetiche veicolate con la metodica in questione, conseguendo un vero processo di rimodulazione del funzionamento neuronale di tali aree.
Il vantaggio di questa metodica si capisce bene: non è cruenta, si realizza mediante una semplice somministrazione con un piccolo magnete che si avvicina all'area cranica del paziente, è totalmente indolore e non genera alcuna sensazione o modifica dello stato di vigilanza del soggetto, e non è soggetto a tolleranza e adattamento.
Per un riferimento iniziale http://www.tmslab.org/publications/149.pdf e qui http://www.neuro.hk/img/2007%20Roizenblatt%20Pain%20Practice.pdfhttp://fibroresearch.blogspot.it/2007/09/transcranial-magnetic-stimulation.html
Come si è visto per la depressione, anche per la fibromialgia al momento in Italia e Francia ci sono molte remore nell'impiego di queste metodiche non farmacologiche e non invasive, e se da una parte ci sono buoni motivi per essere cauti, dall'altra ci sono interessi molteplici in conflitto, il principale dei quali risiede nel venir meno del bisogno di affidarsi ai farmaci per il controllo di disturbi disfunzionali e neurologici quali la depressione, l'ansia, e la fibromialgia.
Alla prossima, al.