8.12.10

Yara, già morta, ma si finge speranza. Federica Sciarelli.

La nuova ragazzina scomparsa, Yara, in quel del bergamasco, è seguita dall'ennesima sequela di colpi di
 scena, arresti inutili, accuse e sospetti, tentativi di depistaggio involontari, per mettersi in mostra ad opera dei soliti personaggi affetti da disturbi di personalità.

Mentre scrivo, oggi che è festa e sono libero da impegni di lavoro, penso a stasera, quando la signora Federica Sciarelli si mostrerà tutta compresa ed appresa, impegnata nel classico stile della rete di sinistra di cui ella fa parte (e che chiude le porte in faccia ad ogni persona che non sia rigorosamente di sinistra, dimostrando la anti liberalità di tutti coloro che ci lavorano), fingendo da attrice consumata come l'abbiamo già vista in altri casi, di credere che la piccola Yara sia sempre viva. Aiutatela, telefonatele.

Una nota sul ragazzo (Enrico Tironi, credo, vicino di casa di Yara), che ha detto di aver visto Yara avvicinata da due tizi, all'uscita dalla palestra: il telefonino, i movimenti e tutto quello che riguarda il Tironi sono certamente stati verificati al 200%. Se il Tironi dice che ad una ora era vicino alla palestra, avrà fornito una spiegazione ampiamente plausibile e verificata del perché è uscito da casa dell'amico per andare verso casa per poi ritornare dall'amico fino alle 22 circa.
Conclusione: si tratta di uno dei soliti banali e comunissimi casi di egocentrismo e falsa referenza (sappiamo che le testimonianze riferite o dirette, specie se a distanza temporale, sono spesso imprecise, confuse o peggio fuorvianti, sia in buona che in mala fede, ancor più quanto il testimone è sicuro, certissimo di quanto asserisce).  Diversamente, mi devo mettere le mani nei capelli, a meno di una strategia investigativa ampiamente spiegabile (tenere presente che gli inquirenti di solito possono giocare con le informazioni di cui dispongono, al fine di mantenere un prezioso vantaggio, anche se credo che questo non sia il caso).
Quanto alla analisi video del Tironi, oltre a chiari elementi di menzogna, sono però presenti anche chiari elementi di confusione, non solo dell'espressione del pensiero. Insomma: troppo chiaramente scoperto per essere solo un bugiardino.

Poi c'è una email che arriva alla Sciarelli, che tira in ballo un altro tizio, Tironi, che deve telefonare in diretta per dichiarare che lui non c'entra un caspita con il ragazzo, Enrico Tironi. Altra falsa pista buttata sui piedi degli inquirenti, che sviati dai nasi dei cani dei Ris, brancolano nel buio più totale. Affidarsi ai cani è buona pratica, ma in questo caso, come in molti altri, anche i cani possono fallire.
Risultato: ore di lavoro al cantiere di Mapello, per demolire i piloni e le gettate effettuate due mesi prima. Era evitabile? No, perché i cani sono i segugi migliori di cui disponiamo, quando si brancola nel buio.
Si rinvia a giudizio il Tironi ragazzo, ma intanto, questo attesta che la sua testimonianza è stata puntualmente verificata e risultata del tutto fasulla, no?

Il Tironi ha un'età tra 20 e 35 anni? Ha avuto un notevole trauma da fissazione infantile? C'è stata una perdita importante nella sua vita? Ha un normale assetto personologico e orientamento sessuale (a parte gli aspetti di forte egocentrismo che non dicono molto di specifico)? Ha una istruzione ferma alle medie o a qualche anno di superiori? Vive in contesti vicini a quelli di Yara? Frequenta la discoteca Sabbie Mobili?
Se i si predominano, rimane da considerare se si tratta di un semplice  "problematico" come tanti altri suoi coetanei o qualcosa di differente (di cui  dubito molto).

E' chiaro che l'operazione di profiler è andata a gambe all'aria e non si capisce come sia potuto accadere, se non ammettendo una certa superficialità o sciatteria.
Vi dico alcuni semplici dati che vi faranno subito comprendere cosa sta succedendo:

Yara è stata rapita (poi vedremo con quali modalità) e certamente uccisa poco dopo (nel 80% dei casi, dopo le prime 48 ore, le possibilità di trovare la scomparsa in vita sono vicine a meno del 10% e dopo ulteriori 48 ore sono quasi zero);

lo scopo del rapimento è tipicamente sessuale (risulta dall'insieme dell'analisi dei database per casi analoghi) anche se esiste la possibilità di un killer sadico;

il rapitore può essere un completo estraneo con tendenze pseudo pedifile, che ha agito preso da impulso o raptus improvviso, quanto una personalità più strutturata su aspetti rivolti a orientamento pedofilo (anche qui i database ci dicono che il rapimento di minori è ad opera di sex offenders occasionali o strutturati);

il rapitore può invece (e questa è la situazione più tipica), far parte del contesto in cui  si muoveva Yara (la vittima, in generale), quindi una persona che ruotava nei suoi paraggi o che semplicemente aveva modo di incontrarla o vederla da vicino (nel 70% dei casi, il killer sessuale è un rapace che vive in prossimità della vittima, la conosce o addirittura cerca di frequentarla ed avvicinarla senza modalità cruente sul momento, anche se non sempre);

Dal momento che le modalità di rapimento non si conoscono, possono essere di due tipi:
l'agente ha attirato con un diversivo o stratagemma la vittima e l'ha trascinata in auto e quindi violentate e poi uccisa, di solito per strangolamento o soffocamento, o colpendola con sassi od oggetti a portata di mano, incluso il coltello:

l'agente la conosceva e quindi ha usato una strategia di avvicinamento più soft, per poi concludere nello stesso modo detto sopra.

Da ultimo, le manovre di sviamento: infatti, lo scopo, è di solito la violenza sessuale, dopodiché si presenta il problema del depistaggio o sviamento, cioè cercare di allontanare le tracce o i riferimenti tra sé e la vittima. Ogni azione finalizzata a questo scopo può essere oggetto di ricerche ed analisi da parte degli inquirenti, che di solito cercano il corpo della vittima, interrato, bruciato, o gettato in acquedotti, pozzi, fiumi eccetera.

Particolari importanti da analizzare, sono i ponti di collegamento dei segnali del telefonino, che di solito è portato da tutti i ragazzini e ragazzine, che può fornire dati inmportanti sulla localizzazione geografica della vittima, fino al momento in cui  il segnale è stato presente (oltre a fornire indicazioni sul tipo di organizzazione personologica dell'agente).
Credo che per scoprire chi ha rapito e ucciso Yara, si debba indagare attentamente tutto il contesto ambientale della fanciulla, nei minimi dettagli, solo così si potrà risalire al possibile responsabile, che potrebbero essere persone problematiche già incorse in problemi legati alla vita sessuale o ad aspetti comunque problematici di tipo psichiatrico.
Se si tratta di un violentatore totalmente estraneo all'ambiente, le cose si complicano, perché costui se non notato da nessuno al momento dell'azione, sarà più difficile da rintracciare (per esperienza, guarderei attentamente tutti i soggetti incriminati per atti sessuali, poi rimessi in libertà o affidati ai servizi).

L'arresto del giovane marocchino è conseguenza di una operazione di profiler del tutto errata, in cui si è concluso nell'analisi del possibile colpevole, che questi era una persona del tutto estranea all'entourage della vittima, che sotto effetto di raptus sessuale, ha compiuto il rapimento, e quindi poteva essere un giovane individuo di età compresa tra 20 e 35 anni, di nazionalità non italiana, o meglio extra-comunitario (albanese, rom, nord africano). Quanto al fatto dell'errore di traduzione delle parole dell'arrestato, ritengo essere del tutto irrilevanti; mi spiego, se anche il significato fosse stato quello erroneamente dato dal traduttore, per me non avrebbero cambiato molto, in quanto l'errore parte dalla profilazione.

Aggiungo oggi, 28 Dic. 2010

Visto l'appello del papà di Yara, certamente scritto da qualche consulente, a me è apparso del tutto extraterrestre: sarebbe meglio confidare nella ragionevolezza della realtà e confidare nella scoperta del responsabile o dei due responsabili, senza fare appelli a chi per disturbi gravi di personalità, non è in grado di recepire. Se non altro, non ci sono stati appelli al Presidente Napolitano o al Papa.
Qui non si tratta di appellarsi al buon cuore o al fatto che si è persone normali, senza nemici e con condotta retta. Purtroppo, fino a che si seguono gli appunti di consulenti che nella loro assoluta ingenuità, continuano a sperare e ad essere convinti che il rapito sia vivo e vegeto e vada restituito alla sua famiglia, si continuerà a sollecitare false aspettative e a generare delusioni inevitabili.

Meglio sarebbe concentrarsi sul perché ci sono stati errori e valutazioni sicuramente criticabili nelle prime ore delle indagini, compreso la denuncia di un giovanotto, che era andato dai carabiniari a dire di aver visto un'auto a una certa ora. Cosa si vuole ottenere, denunciando chi si presenta a rilasciare testimonianze che comunque devono essere attentamente vagliate? Brutta, bruttissima partenza.

alfredo lorenzi                          fibromind.blogspot.com
ricerc. neuroscienze
Biologia evolutiva del comport.
at Davis Camp and Biosincr,
psicologo e biologo.


27.02.2011 Nuovo aggiornamento.

Allora: Yara è stata trovata, sapete da chi? Come in un film, da un signore che provava un modellino d'aereo in una area periferica, a pochi chilometri dal centro operativo delle battute di ricerca.

La Dottoressa Bruzzone, al Tg Rai, ha tra l'altro dichiarato che sarà importantissimo l'esame del corpo, per sapere se è stata violentata (Io dico che certamente non è stata violentata, ma aspetto l'esame anatomopatologico).

Sappiamo che la ragazzina è stata barbaramente uccisa con colpi brutali di arma da taglio o compatibile, (quindi non per strangolamento), dunque è più probabile che l'azione dell'omicida sia avvenuta sotto un impulso violento, che mi fa pensare al fatto della violenza sessuale come secondario (per quanto sempre presente). E' anche possibile che la violenza sessuale, viste le resistenze della ragazzina, si sia trasformata in un impulso omicidiario violento, ma direi che la spinta principale è stata il creaving del sangue, il desiderio di uccidere, e brutalmente. Occorre capire cosa lega alcune caratteristiche comportamentale e fisiche della ragazzina alla elicitazione degli impulsi omicidiari, a meno di un fatto puramente opportunistico anche in merito alla scelta della vittima, che mi sentirei di escludere in prima battuta.

Altro fatto: il corpo è stato portato in quel luogo solo dopo molto tempo? Pare poco o punto probabile, per i soliti motivi a tutti noti: nascondere un cadavere è una delle cose più difficili al mondo, specie se è in avanzato stato di putrefazione.

Dunque non sarebbe presente l'elemento sfida agli inquirenti, come sarà strombazzato in Tv: semplicemente, quelli che hanno settacciato la zona non hanno scorto il cadavere, a volte succede.

Insomma, da quelle parti, si aggira un pericolossissimo serial killer, ed oggi lo sappiamo con chiarezza.
Età tra i 20 e 30 anni, istruzione ferma alle scuole dell'obbligo, probabilmente una persona con una occupazione non fissa, o precaria, se non nulla facente, con una serie di notevoli esperienze traumatiche alle spalle, con la possibilità di un familiare morto precocemente o in modo inaspettato.

A me tornerebbe tutto molto meglio se la morte risultasse da asfissia (strangolam). E spiego perché: in tutti i casi simili che conosco (circa 160), l'offender ha una personalità sicuramente strutturata, dunque in grado di controllare alcuni elementi fondamentali dell'ambiente in cui opera. Vale a dire che la zona in cui ha compiuto il crimine, è a lui ben conosciuta, anche perché probabilmente vive non lontano dal luogo della vittima (se così non fosse, sappiamo che le probabilità di essere intercettato lungo il suo tragitto da dove vive a quello dove dovrà compiere il rapimento, sono molto elevate (casello autostradale, telecamere di sorveglianza del traffico, ponti radio, e altro ancora).

E' probabile che le cose siano andate così:
con uno stratagemma avvicina la vittima, forse con il pretesto della scheda telefonica;
rapidamente trascina dentro l'auto la vittima e la minaccia con un coltello o qualcosa di tagliente;
si dirige verso una zona periferica, dove compiere l'azione sessuale, ma la reazione della ragazzina gli fa perdere il controllo;
la fa scendere dall'auto e inizia a colpirla mentre corre, per poi stringerla al collo, strangolandola (la contrazione riflessa della mano libera della ragazzina si chiude sul terreno, raccogliendo terriccio ed erba).

Dunque non ci sarebbe stato overkilling, ma un'azione iniziata con i tagli (forse perché la ragazzina ha tentato di fuggire dall'auto) e poi terminata con lo strangolamento. Occorre capire se il killer è mosso più da impulsi sadici che sessuali (a me pare  un killer sadico, dunque l'azione sessuale è secondaria al vero impulso che muove l'azione, cioè il desiderio di terrorizzare e procurare dolore).

Dunque:
Killer opportunista, esterno alla palestra, mosso da impulsi sadici e sessuali, con personalità certamente disturbata ma  non al punto da non consentirgli un buon controllo delle variabili ambientali del contesto della sua azione.
Probabilmente è alla prima vera azione terminata con omicidio, e questo è importante per capire se continuerà nella strada intrapresa oppure riuscirà a tenere a freno il craving sadico-sessuale. Dal momento che sappiamo che questa tipologia di killers tende a divenire seriale, è probabile che se non individuato, lo ritroveremo in azione. In altri termini, l'aggressore è divenuto un killer, e questo ci dice che ha passato la soglia, ha attraversato quella sottile linea di separazione tra fantasia e realtà, che magari ha immaginato mille volte nella sua mente fino a quel giorno in cui ha agito. Ricordiamo i tratti somatici e fisici di Yara, potrebbero essere significativi per capire il tipo di oggetti su cui fantastica (che di solito sono attribuiti a figura femminile di riferimento).

E' strano che non abbia prelevato nulla di Yara, non fornendoci alcuna importante indicazione: ad esempio, indumenti intimi, collanine, anelli, orecchini, braccialetti eccetera. Evidentemente la soddisfazione è stata raggiunta con la sola azione violenta sulla vittima. La possibilità che le mestruazioni siano in grado di elicitare l'evento omicidiario pare assai alta.

Vedremo poi il grande criminologo, in giacca e maglione neri, cosa dirà dalla Sciarelli. Magari scoprono il colpevole in diretta.
Come vedete, il programma di servizio pubblico Chi l'ha visto, ormai è divenuto un becero programma di rimpallo sensazionalistico, incalzato dai format quotidiani (caccia all'orco), si è adagiato a quel livello o quasi, con tanto di musichetta alla Hitchcock. Auguri, finché la gente paga il canone... (atto assolutamente illiberale e prova del tipo di sistema politico in cui viviamo, e frutto del Grande Compromesso per mantenere i vari Conflitti di Interesse).

Da Dagospia (che ringrazio):
In 4 milioni 237 mila telespettatori, con il 16,98 per cento di share, bastano al programma di Federica Sciarelli "Chi l'ha visto?", in onda su RaiTre, per imporsi in prima serata. Su Canale5 il film "La musica nel cuore - August Rush", di Kirsten Sheridan, con Freddie Highmore e Keri Russell, ha raccolto 3 milioni 743 mila telespettatori e il 15,60 per cento di share. Su Italia1 il programma "Wild Oltrenatura" ha ottenuto 2 milioni 810 mila telespettatori e il 12,93 per cento di share.


Altro aggiornamento di stasera 8 Marzo 2011

Il tg riporta la new che secondo i cervelloni inquirenti, non si esclude che la morte di Yara, sia avvenuta ad opera di una femmina (in base alla forza delle ferite da taglio e al fatto di manovre di soffocamento). Un fatto sembra che si faccia strada: l'obiettivo dell'aggressione non era la violenza sessuale.
Purtroppo l'ipotesi del killer della palestra ammetto che deve essere preso in considerazione, con la solita routine: prelievo campioni  Dna, confronto con i reperti trovati sotto le unghie della vittima o altro, cui segue la profilazione.

Sarebbe augurabile si trattasse di un frequentatore della palestra ma dubito che lo sia, propendendo ormai per la casistica dell'opportunista esterno.
Più probabile uno che ha frequentato la discoteca vicino al luogo del ritrovamento.

Nuovo aggiornamento oggi 22 Marzo 2011

Indiscrezioni dicono che il settimanale Oggi, sta per uscire con la rivelazione che dall'autopsia, emergerebbe la prova che Yara è morta per asfissia.

Ora, nel post sopra, avevo detto che tutto tornerebbe più chiaro se ci fosse stato stangolamento, cosa che sembra essere accertata secondo l'indiscrezione di Oggi: ma allora resta una domanda ancora aperta, vale a dire, se il motivo era l'aggressione sessuale, di solito questi offenders vanno avanti anche dopo la morte della vittima. Pare dunque assai incerta e confusa la circostanza che dall'esame del corpo non siano evidenti esiti di rapporti sessuali. E' vero che ci sono le mutandine tagliate con un taglio netto, ma non si capisce perché l'offender va avanti fino a massacrare la vittima, senza compiere l'atto sessuale.

A questo punto si rafforza l'ipotesi o di un offender solo parzialmente organizzato, oppure di un offender sadico o al suo primo omicidio seriale.
Il punto sicuro è che il nostro amico ha voluto farci sapere che lui non si fa fregare con il segnale del telefonino, al punto che ha lasciato il corpo di Yara non molto distante, con la batteria del telefonino estratta. Se non avesse voluto farcelo sapere non l'avrebbe lasciata sul corpo della vittima, chiaro?

Quindi: offender parzialmente organizzato, probabilmente a comportamento studiato, cioè si muove nell'ambiente con circospezione, osserva, punta, mira e agisce senza lasciarsi prendere dall'impulso irrefrenabile. Non solo, sappiamo che ha tendenze pedofile, e occorre sapere se Yara richiama alla sua mente qualche figura di riferimento o traumatica o di fissazione libidica della sua vita.
Sappiamo anche che agisce forse mosso da un generico impulso sessuale ma che probabilmente non cerca di sfogare sulla vittima, quanto lo appaga con l'infierire con il controllo e la violenza fisica sulla vittima.

Infine, sappiamo che ha voluto farci sapere che lui è uno scaltro, furbo, che non si fa fregare con i ponti radio del telefonino.

La domanda che mi pongo ora è: tornerà a ripetere simili gesta?
Non sono in grado di dare una risposta sicura, ma mi sento di poter dire che il nostro potrebbe diventare un Serial.


A cura di
Lorenzi Alfredo
Neuroscienze del comportamento violento.