Sarebbe utile per molte persone, potersi rivolgere a studi dentistici in grado di
lavorare a tariffe concordate (ripeto bene, concordate, non convenzionate), con la regione e la propria Asl. Come stanno promovendo alcune regioni, questo permetterebbe di arruolare un numero di dentisti, quelli più giovani, che fanno fatica ad inserirsi nel giro professionale, nelle mani solide dei colleghi più esperti, che detengono il potere sul mercato.
lavorare a tariffe concordate (ripeto bene, concordate, non convenzionate), con la regione e la propria Asl. Come stanno promovendo alcune regioni, questo permetterebbe di arruolare un numero di dentisti, quelli più giovani, che fanno fatica ad inserirsi nel giro professionale, nelle mani solide dei colleghi più esperti, che detengono il potere sul mercato.
Di fatto, solo in poche regioni, si è iniziato ad arruolare un numero di dentisti, pronti ad offrire i loro servizi a prezzi concordati con la Asl, arrivando ad abbattere i costi per il cliente anche del 50%. Insomma, invece delle 200-300 euro per una visita, pulizia ed una otturazione, con parziale ricostruzione, si arriva a prezzi, interamente a carico del cliente, di 100-150 euro.
La soluzione migliore, secondo noi, è quella di far lavorare questi dentisti a tariffe concordate, solo all'interno della Asl, mediante un contratto di collaborazione per intramoenia, in cui la Asl mette a disposizione sale attrezzate e centralino Cup, e il dentista ci mette il suo lavoro.
Consideriamo che il numero chiuso e l'esiguo numero di posti disponibili ai corsi di laurea in Odontoiatria, sono il risultato della scelta di pochi illuminati, che per difendere le salatissime tariffe corporative (peraltro da due anni liberalizzate), impediscono l'accesso ad un maggior numero di aspiranti dentisti.
E' quello che stiamo osservando a tutti i livelli della vita professionale: albi ed ordini, così come concepiti, rispondono solo ad esigenze di vecchio stampo corporativo, fuori contesto e disfunzionali. E pensare che con l'EU, si credeva che le cose sarebbero cambiate. In ogni caso, è anche vero che ciascun nuovo dentista, è libero di praticare le tariffe che ritiene più idonee ed utili per aprirsi un mercato, ma se questo non avviene è anche per il timore delle rappresaglie da parte degli organismi ordinistici e dei baronetti della professione.
Ma chi può pensare che le varie Misericordie, Croce Verdi, Bianche, Gialle e chi ne ha più ne metta, non possano istituire dei servizi di cure dentarie low costs, all'interno dei loro ambulatori? Perchè questo non accade (nonostante un numero di nuovi giovani dentisti senza o con poco lavoro?).
Semplice: se lo facessero, sconvolgerebbero l'attuale sistema corporativo (e forse massonico) che regola i prezzi e le norme non scritte delle professioni. In America esistono gli avvocati di strada, professionisti che si occupano di curare e difendere gli interessi dei diseredati, della gente che non ha mezzi per difendersi, pur avendo ragioni da vendere. Ma naturalmente, si tratta di un'attività poco o punto lucrativa, per la quale occorre una motivazione.
Non trascuriamo il fatto che molti di questi professionisti che lavorano solo in ambito privato e con privati, evadono ampiamente l'impnibile e naturalmente senza curarsi troppo dei pochi controlli, se non addirittura avvalendosi di qualche occhio poco aperto (a proposito, in America si va dritti in galera, capito?).
Un ultimo esempio: degli avvocati, solo il 10% produce il reddito di più della metà di tutti gli iscritti. Se va bene così, andiamo avanti.