24.9.10

Savella, Milnacipran,richiesta di ritiro per inefficacia nella Fibromialgia.

L'importante Associazione di consumatori Public Citizen, dall'inizio di Gennaio
 2010, ha iniziato una petizione presso la FDA americana, allegando che il farmaco Milnacipran, (Savella), ancora non autorizzato in Europa, ha profili di rischio troppo elevati in relazione ai benefici, per ipertensione, attacco cardiaco e tendenza ad atti e pensieri di suicidio.
Daltronde, l'EMEA, European Medicines Agency, ha rifiutato la commercializzazione del farmaco proprio per la scarsa evidenza di efficacia sulla fibromialgia, che è una delle ragioni di notevole prescrizione del farmaco in America da quando nel Gennaio 2009, è stata riconosciuta dalla FDA americana, come efficace verso tale sindrome.
A proposito di Fibromialgia o Sindrome fibromialgica, ancora i medici americani sono in conntrasto di posizioni, dal momento che un'ampia parte di essi non la considera un vero e proprio disagio o malattia, mentre altri la ritengono un disturbo legato a condizioni di stress e disagio, che si riflettono in una sensibilizzazione dei recettori del dolore a livello centrale.
Public Citizen ha allegato al ricorso presso la FDA, una serie di studi che dimostrano alti profili di rischio di ipertensione, infarto e ictus, legati all'uso di Savella, e come se non bastasse, reclamano che il Direttore della Divisione dei prodotti farmacologici di Anestesiologia, Analgesia e Reumatologia della FDA, ha dichiarato pubblicamente che Savella non riduce il dolore in alcun modo significativo, in tutti gli studi controllati, (al momento sono sospetti anche gli effetti di Lyrica e Duloxetina per l'efficacia sul dolore, ma Lyrica come altri anticonvulsivi, sappiamo che agisce sui canali del calcio, potente inibente della trasmissione neuronale, quindi siamo più sicuri della sua efficacia generale).

Public Citizen dichiara in una sua pubblicazione distribuita agli associati, che la Fibromialgia e un disturbo cronico in cui alcun farmaco ha mai dimostrato di ridurre efficacemente il dolore in un tempo superiore ai tre mesi di uso continuativo, nel corso di studi controllati. In aggiunta, anche durante i tre mesi di studio, il 90% dei pazienti ammessi alla ricerca, non rilevava alcun significativo beneficio in termini di diminuzione del dolore fibromialgico.
Le mail pervenute a aboutlowsuits, sono molto contrastate, per una buona fetta, sembra che il farmaco sia efficace (occorre vedere per quanto), per altri, gli effetti collaterali sono prevalenti, per altri non sembra ridurre il dolore.

Dssa Laura Di Carlo  per   fibromind.blogspot