1.3.19

Kevin Little, ovvero uno sprinter bianco americano tra i colossi.

Inutile chiedersi perché gli americani non hanno più prodotto sprinter bianchi di qualche spessore, perché  la risposta la conosciamo tutti, senza essere esperti.

Ma la valutazione della carriera di Kevin Little, mi è utile per poter fare una serie di considerazioni su velocità e tempi degli sprinter.
Allora, Little è sicuramente un atleta completamente fuori da qualsiasi discorso di doping o come si dice PED, (droghe che innalzano le prestazioni): lo sappiamo perché basta vederlo, apparentemente sembra un atleta degli anni settanta, uno che avresti potuto veder correre con Mennea, per capirci, forse senza nemmeno sfigurare troppo, allora.
I suoi tempi sui 100 si aggirano  attorno al 10,25, in media
mentre sui 200, dove era specialista, siamo attorno ai 20,30, con punte attorno ai 20,20.

Questo atleta, con le medie dei suoi risultati ci fornisce la materia prima per poter valutare i tempi dei più dotati e attrezzati geneticamente e biologicamente velocisti di colore, specie Jamaicani e Afro americani, africani  e dell'area della zona diciamo del panamense, tutta quell'area di isole e isolette, dove ci sono atleti a volte molto forti costituzionalmente, compreso le Bahamas.
Bene, secondo una serie di analisi di dati che mi sono fatto con un software statistico di cui dispongo nel centro di ricerca dove ho lavorato fino ad alcuni anni fa, opportunamente attualizzato, penso che la differenza media tra atleti forti di chiara razza bianca occidentale, compreso i paesi dell'Est Europa e i forti colored sia di 2,2ds nei 100 e di 2,5ds nei 200m.
In altre parole, un eccellente atleta jamaicano o americano, drugs free, dovrebbe correre
i 100 in una media di 10,05 mentre nei 200 dovrebbe stare attorno a 20,10s
Naturalmente non si comprendono prestazioni a carattere unico, del tipo PB (miglior tempo) raggiunto una sola volta, una tantum e poi mai più avvicinato, né si considerano quei pochi fuoriclasse, tipo Usain Bolt, che in effetti mostrano un corredo genetico e biofisico eccezionale, quindi non entrante nella norma, nella regola che stiamo tracciando.
Ma quanti sono gli Usain Bolt nella velocità? Difficile dirlo ma certamente Karl Lewis era uno di questi, Frankie Fredericks era un'altro, forse anche Maurice Green (forse, perché c'è una macchia nella sua carriera, che poi vi dirò se avrò tempo).
Sto parlando di atleti veramente fuori dal comune, fatti per ottenere punte di velocità che nessuno raggiunge senza droghe o situazioni strane (vento ecc.) o una sola volta nella carriera.

D'altra parte, è anche vero che ci sono stati, in un recente passato e non solo, atleti bianchi, che sembrerebbero meglio di Kevin Little, ad es. Kenteris, e su tutti il francese Christophe Lemaitre, che nei 200, dove credo si esprima meglio (a parte la lentezza nel prendere slancio), ha toccato un PB  di 20,80, cifra veramente sbalorditiva per me, e una media di gara sui 20,05

Ora, come si vede, se anche vogliamo tenere per buono che Lemaitre sia PED free e prendiamo a confronto i suoi tempi, vediamo che togliendo 2,5 decimi, otteniamo che la media dei colored di eccellenza si attesta sui
20,05-0,25=19,80
In altre parole, quando vediamo atleti di colore, tutti pieni di muscoli, leggeri come piume, che ottengono tempi inferiori a 19,80, dobbiamo fermarci e fare un ragionamento.
Siamo in presenza di un PB che non sarà mai più avvicinato in carriera?
Qual è la media di questo atleta? Il suo PB è credibile?
Quale sarebbe il tempo migliore su cui dovrebbe restare?
Siamo in presenza di un atleta eccezionale (Lewis, Fredericks, Bolt)?
Se le risposte sono di un certo tipo, dobbiamo pensare che il tempo del nostro atleta puzzi, e ci sia di mezzo qualche trucco.
Un ottimo colored, che corre su tempi di 20,10-20,05, non mi attendo che vada oltre i 19,90 in tutto l'arco della sua carriera e che poche volte avvicini questa soglia.
D'altronde, a meno di un atleta eccezionale, situazione unica, i tempi di un colored non possono discostarsi molto da 20,05 meno 2,5 decimi, quindi al meglio 19,80s.
Ogni volta che vedo gente che fa tempi sotto questa soglia, vado subito alla ricerca del vento e dei tempi medi realizzati da quell'atleta.
Spesso i conti non tornano, a volte pur tornando, scopriamo essere stati alterati da PED e in pochi casi, vediamo atleti fuoriclasse che raggiungono tempi inferiori, spiegabili con la loro selezione genetica naturale.

Sotto questo profilo, quanto può fare un Carl Lewis sui 200?
Ai suoi tempi, cioè alla metà degli ottanta, credo che il massimo sia prooprio attorno a 19,80 o poco meno, proprio per l'eccezionalità dell'atleta.
Per Bolt, credo che a mio avviso, il tempo che mi attendo come suo  best sia di 19,65, forse 19,60.
E' credibile il 19,19? No, per me non è credibile e siamo realmente oltre quanto la tecnica e la biodinamica ci dicono sia possibile. O meglio, quasi al limite.
Cosa fa la differenza tra 19,65 e 19,20?
Bella domanda? Ricordatevi che ho già incluso l'eccezionalità nel tempo di 19,65, quindi, devo pensare che Bolt sia un fenomeno paranormale, una specie di idolo della velocità, unico sulla terra?
Non so, comunque mancando molti dati, posso solo affidarmi  a convinzioni e conoscenze biodinamiche e genetiche, oltre che di tecnica e metodologia di preparazione atletica.
Per me, una finale da 200m dove uno fa 19,20 e il secondo corre a 19,60 è una roba difficile da credere e da digerire, anche con vento attorno ai 2m|s.
Può essere che questi atleti abbiano preso sostanze non proibite, magari utilizzandole al meglio, con effetti notevoli ma non so come si ottengano miglioramenti al di fuori dei vari steroidi, HGH, Epo di terza generazione. Cioè, ai voglia di usare miscugli di vitamine, flebo di autoeitrociti, e funghetti vari, compreso il brodino di zampe di tartaruga del coach cinese, non esiste alcuna prova che questa roba funzioni e nemmeno gli aminoacidi, sappiamo che non favoriscono la crescita muscolare, al massimo riducono la fatica post gara, niente di più.
Forse, tra dieci anni, quando disporremo di esami di laboratorio migliori, se i campioni di sangue e urina di Bolt, Blake e Green saranno mantenuti bene, potremo rianalizzarli e vedere se chiariamo la questione.
Ripeto, non tolgo nulla a Bolt, per me un super dotato capace comunque di vincere con o senza PED,

Per spiegarvi la portata della difficoltà dell'analisi che faccio, vi segnalo questo video, si tratta della ripresa della finale dei 200m agli Europei di Budapest,1998, dove a tagliare il traguardo furono tre giovani bianchi  e vigorosi dell Grande Gran Bretagna. Il tempo del vincitore fu di 20,52 credo, tenetelo bene a mente.
Questi 3 velocisti non li avrete mai più  sentiti nominare perché  furono tutti trovati nei mesi successivi test positive, avevano assunto PED, quindi i loro risultati si inscrivono nella pletora dei risultati dei books di atletica internazionali, pieni di vittorie fasulle,di gente che ha imbrogliato, pur ottenendo tempi, come 20,52, che sembrano di altri tempi, quelli dei tempi delle finali di Mennea, dei settanta erano già un poco migliori.
Insomma, essere bianchi al 100% e correre veloci quanto i Black è impossibile, nemmeno con le droghe, poi questi 3 brocchi, hanno solo fatto ridere. Mi dispiace per Coleman, il cronista della BBC, che ho ammirato sempre ma purtroppo, anche lui fa la figura dello gnorri. D'altronde, si potrebbe dire a me me pagano per fa la telecronaca, il resto non mi riguarda.





Qui, in un altro settore, la gara solista di Rashid Ramzi, un eroe poi scoperto cheater.

Olympic champion Ramzi stripped of gold medal | Reuters

18 nov 2009 - “The IOC today announced sanctions against five athletes who participated in the 2008 Olympic Games in Beijing for having committed 

Lo scandalo è che questa vittoria resta buona, sui book di storia dell'atletica. Poi ci sarebbe da dire su  altri atleti, sempre in questa gara, che a me non convincono affatto, i 3 spagnoli, l'ukraino. Insomma, Etiopi e Keniani qui sono spariti? tutti più bravi di loro?