16.3.19

Panorama della BBC sul doping e Alberto Salazar

Vincere una medaglia nei 5000 e 10000 alle olimpiadi era già riuscito a Lasse Viren, il mitico, forse nemmeno tanto, atleta finnico, che doppiò le due distanze nelle due olimpiadi di Monaco e di Montreal. 
Si parlava della pratica dell'emo auto trasfusione, cioè di prelevarsi piccoli campioni di sangue e conservarli per poi fare trasfusioni nei momenti delle gare, per aumentare il numero dei globuli rossi.  Questa pratica ai tempio di Viren non era contemplata e quindi nemmeno vietata, ma è stata bandita solo dieci anni dopo, dichiarandola una delle pratiche di tipo doping ematico. (oggi sostituita dai derivati ormonali tipo Epo, ora di terza generazione).
Anche la permanenza in altura, sopra ai 1500m, portava ad un incremento dei globuli rossi e questa era pratica utilizzata spontaneamente dai corridori africani degli altipiani (Masai e etiopi).
Vedere correre ai ritmi di Viren e paragonarli a quelli degli ultimi anni, è sconcertante.

E' vero, le tecniche di allenamento sono divenute più scientifiche e mirate ma in definitiva, la genetica non si può che ottimizzare e questa massimizzazione della qualità dei geni buoni dei Masai non può spiegare gli attuali ritmi forsennati di corsa del mezzofondo e fondo.
Non lo si spiega tanto più quando assistiamo a prove ripetute, con un numero costante di stessi atleti che si contendono i primi posti assoluti nelle competizioni più prestigiose, su pista e su strada.

Quando poi veniamo a sapere della squadra di una grossa multinazionale dello sport, che in America ha creato una specie di fabbrica per allevare campioni mondiali della corsa, e che all'interno di questa cerchia di professionisti, si muovono medici e coach di cui si hanno solo grazie a inchieste di giornalisti coraggiosi, di hackers che violando le leggi, si appropriano di documenti riservati da cui emergono prescrizioni di farmaci autorizzate, contrarie ad ogni buonsenso e che riguardano farmaci tipicamente vaso e bronco dilatatori e mascheranti i test antidoping, bene, allora non ci possiamo stupire, lo ripeto.
Non si tratta di un atleta, non si tratta di una pratica limitata quanto di molti atleti di alto livello, che soprattutto nel fondo hanno bisogno per forza di sostanze che permettano di sostenere le loro continue richieste fisiologiche.

Il documentario sotto è una inchiesta della BBC, della famosa rubrica Panorama, incentrato sul sistema Alberto Salazar, il consulente del programma che riguarda molti atleti e atlete di successo mondiale di questi ultimi quindici anni. Vediamolo insieme.
Selezionare Traduzione automatica, nel menu a tendina che si apre scegliere la lingua.

Al link sotto, Drew McMaster, il Team mate di Wells, ammette nel 1995 che prendeva Stromba, sicuramente all'epoca, e anche oggi, il più potente e funzionale steroide di sintesi.
C'è da chiedersi se il re della velocità europea e bianco, Pietro Mennea, sia sempre stato fuori dal gioco. A vedere la sua carriera, c'è da sentirsi confortati, perché a parte quel 19,72, in altura, con un forte vento nei limiti, solo altre due volte è andato sotto ai 20 netti, per pochi centesimi e sempre nel suo periodo migliore, quello del 1979-1980. 
Del resto, anche Olaf Prenzler, altro duecentista coetaneo di Mennea e Wells, ha da tempo ammesso di usare Stromba e che la pratica del doping era ampiamente diffusa in tutti i paesi europei e per una buona quantità di atleti di alta caratura, per tutti gli anni dal 1975 a seguire.
Del resto, i record tedeschi della velocità maschile sia sui 100 che sui 200, sono stati abbassati solo in questi ultimi anni e questo la dice lunga su certe diciamo pratiche migliorative.

https://en.wikipedia.org/wiki/Drew_McMaster#cite_note-1

Il segreto per scoprire chi tra i vari medagliati degli ultimi quindici anni, ha preso o è stato comunque dopato, si basa sulla metodologia della Soffiata, il Whistleblower, come è successo per il caso Victor Conte e medici vari, come per il caso del sistema fasullo dei controlli della Rusada, fatti su appuntamento e con distruzione di centinaia di documenti compromettenti.
Occorre addirittura pagare chi fornisce indizi e prove valide sull'uso di sostanze e medici compiacenti, si pagarli per il loro servizio reso allo sport, anche se si tratta di pentiti.
Basta vedere l'accrescimento muscolare di Zhanna Pintusevich, poi divenuta Block: io la ricordo molto graziosa, femminile, flessuosa e ben piazzata, all'inizio della sua carriera di sprinter. Mi dicevo che forse un giorno avrei potuto vederla in qualche finale importante, come poi è accaduto. Ma non mi aspettavo che sarebbe divenuta, dopo 5-6 anni, attorno all'inizio degli anni '90, una specie di carro armato, pieno di muscoli strabordanti, quasi da culturista.
Valeva la pena, cambiarsi tanto il fisico per raggiungere un ultimo posto in una finale importante?
Del resto, all'epoca, la dea dello sprinter europeo era Irina Privalova, che doping o meno, pur non riuscendo a vincere niente, otteneva comunque tempi di tutto rispetto.
Forse, tutta la storia dello sprint femminile di fine anni ottanta e metà anni novanta dovrà essere riscritta, e forse vedremo Merlen Ottey avanzare di posizione in molte gare importanti, aumentando così il suo lunghissimo bottino di medaglie, e idem per la team mate Juliet Cuthbert.

 


Il D. Brown ora è sotto diciamo controllo.







https://www.trtworld.com/video/tv-shows/most-hated-man-in-america-pharma-bro-in-trouble-again/5c93e61c5788bd644f8bd6b2